Vaccino AstraZeneca, l'Ema non arretra: "Ad ora nessun nesso con i casi di trombosi, ma non è da escludere"
Il nuovo atteso pronunciamento dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, sul vaccino AstraZeneca, ribattezzato Vaxzevria, è arrivato. Come già comunicato lo scorso 18 marzo, l’Ema ritiene che “i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superino i rischi di effetti collaterali”. La nota dell’agenzia europea si riferisce alla segnalazione di rarissimi casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino prodotto da AstraZeneca, una situazione che ha portato diverse città della Germania a bloccare l’inoculazione per gli under60.
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“Maggiori informazioni e consigli per gli operatori sanitari e il pubblico sono disponibili nelle informazioni sul prodotto del vaccino e nella relativa comunicazione diretta con gli operatori sanitari - spiega l’ Ema -. Le persone vaccinate devono essere consapevoli della remota possibilità che si verifichino questi tipi molto rari di coaguli di sangue. Se presentano sintomi indicativi di problemi di coagulazione come descritto nelle informazioni sul prodotto, devono rivolgersi immediatamente a un medico e informare gli operatori sanitari della loro recente vaccinazione”.
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“Al momento - prosegue il comunicato - la revisione non ha identificato alcun fattore di rischio specifico, come l’età, il sesso o una precedente storia medica di disturbi della coagulazione, per questi eventi molto rari. Un nesso causale con il vaccino non è dimostrato, ma - avvertono gli scienziati europei - è possibile e ulteriori analisi sono in corso”.
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