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Decreto legge Covid, Mario Draghi gela Matteo Salvini: niente zone gialle fino al 30 aprile

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Inizia a materializzarsi il decreto legge Covid che regolerà le vite degli italiani dal 7 al 30 aprile. In attesa del Consiglio dei Ministri che si riunisce nel pomeriggio è stato confermato che nelle regioni e Province autonome di Trento e Bolzano i cui territori si collocano in zona gialla, si applicano comunque le misure stabilite per la zona arancione. In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini (con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili), con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento.

 

 

Come si evince dal testo della bozza del dl le deroghe non hanno quindi alcun automatismo: non sono state perciò accolte le richieste della Lega, che spingeva per le riaperture automatiche in base ai dati dei contagi. Dovrà essere il Cdm a decidere, e lo farà di volta in volta anche per zone territoriali, ma a seconda dell’andamento della campagna di vaccinazione delle persone fragili e degli anziani. In base alle parole pronunciate da Draghi nei giorni scorsi e al contenuto del Dl appare difficile che cambi qualcosa prima della fine di aprile.

 

 

Viene poi stabilito che le misure per la zona rossa si applicano anche nelle regioni nelle quali l'incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell'ultimo monitoraggio disponibile. È data facoltà ai Presidenti delle regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono disporre l'applicazione delle misure stabilite per la zona rossa, nonché ulteriori, motivate, misure più restrittive tra quelle previste, fatto salvo nelle province in cui l'incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti; nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave. Nella zona arancione, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5,00 e le ore 22,00, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi nelle stessa abitazione, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Questo spostamento non è consentito nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa.

 

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