Vaccino a quasi 3 milioni di medici e infermieri, ma negli ultimi tre mesi il Covid ha fatto più morti di prima
Siamo arrivati a ieri sera a 2.962.930 dosi di vaccino inoculate ad operatori sanitari - medici e infermieri - da inizio anno. Ma non se ne vedono ancora i risultati sperati. Quegli eroi in prima linea contro il virus continuano a cadere come prima del vaccino: il ritmo del contagio si è ridotto, ma la letalità è addirittura salita. Al 29 settembre dell'anno scorso infatti risultavano morti per il Covid-19 112 medici e infermieri. Al 29 dicembre 2020 - esattamente tre mesi dopo - quella triste cifra era cresciuta a 188 decessi (+67,85%).
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Gli ultimi dati pubblicati dall'Istituto superiore della Sanità si riferiscono al 24 marzo, al terzo mese della campagna di vaccinazione della categoria. E non sono affatto confortanti: i decessi sono saliti a 311 e l'aumento rispetto al 29 dicembre (quindi passati due mesi e 26 giorni) è stato del 65,42%, praticamente identico a quello del trimestre precedente.
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Come se il vaccino sulla categoria non avesse fatto lo scudo che ci si attendeva proprio sulla protezione dalla letalità. Questa addirittura è cresciuta negli ultimi tre mesi dallo 0,205% allo 0,243%, essendosi ridotto l'aumento di contagi nella categoria (il 29 settembre medici e infermieri contagiati risultavano 32.337, il 29 dicembre erano arrivati a 91.270 e il 24 marzo a 127.851, cifra che è comunque inferiore ai bimbi contagiati fra 0 e 9 anni, che ormai sono 164.272).
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