nuove restrizioni
Regioni rosse e arancioni: le restrizioni, resta il blocco degli spostamenti
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, indica la rotta da seguire nella lotta al Covid-19. «Noi faremo un decreto ora, sulla base dei dati disponibili. Continueremo a seguirli e non escludo cambiamenti in corso, perché la situazione è così complessa che va monitorata settimana per settimana, giorno per giorno», le parole pronunciate ieri dal premier, al termine di un'attesa cabina di regia tra esecutivo e Comitato tecnico -scientifico, durante una conferenza stampa densa di contenuti, in merito al provvedimento che prolungherà le restrizioni, fino al prossimo 30 aprile, per contrastare la diffusione del contagio. Provvedimento che dovrebbe arrivare la prossima settimana, visto che le attuali disposizioni scadono il 6 aprile.
Sino alla fine del mese prossimo, quindi, restano in vigore le misure che contemplano solo zone arancioni e rosse, non gialle, con il bianco laddove possibile. Le serrande di cinema, teatri e palestre continueranno a restare abbassate, niente riapertura dei ristoranti neppure a pranzo e l'annuncio di nuovi ristori, o sostegni che dir si voglia, per venire incontro alle esigenze delle categorie più colpite, grazie all'ennesimo scostamento di bilancio da approvare intorno presumibilmente alla metà di aprile. Confermato, inoltre, il blocco agli spostamenti.
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L'orientamento, in buona sostanza, sarebbe quello di proseguire nelle prossime settima ne all'insegna della massima cautela e prudenza, per considerare solo in seguito, «in corso» come sottolineato dall'ex numero uno della Banca centrale europea, l'eventualità di riaperture graduali e rigorosamente ponderate. Nessuna fuga in avanti, nessun volo pindarico, almeno per il momento. In base, poi, al consueto monitoraggio settimanale curato dalla cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità e del dicastero della Salute, sono tredici le Regioni con il famigerato Rt, l'indice che misura il tasso di contagiosità, superiore ad uno. Calabria, Toscana e Valle d'Aosta, in particolare, passano da dopodomani, lunedì 29 marzo, in area rossa, mentre il Lazio si colorerà di arancione alla scadenza dell'ordinanza firmata dal responsabile della Salute, Roberto Speranza, vale a dire da martedì prossimo 30 marzo quando potranno, dunque, riaprire le scuole, per un paio di giorni, prima dell'inizio delle festività pasquali.
Le misure emanate, che avevano collocato la Regione guidata da Nicola Zingaretti in zona rossa, erano infatti entrate in vigore lunedì 15 marzo, avevano una durata di 15 giorni e scadranno tra tre giorni. Ma la novità che arriva dalla cabina di regia governativa di ieri, anticipata dallo stesso Draghi nell'incontro con i giornalisti, è il via libera all'apertura di asili nido, elementari e prima media, anche in zona rossa, dopo Pasqua.
Una mossa salutata con soddisfazione dal ministro dell'Istruzione: «Abbiamo affermato la priorità della scuola e l'attenzione per il suo valore sociale», dice con una certa enfasi Patrizio Bianchi. Una scelta che per la titolare per gli Affari regionali e le Autonomie, Maria stella Gelmini, «è un segnale di speranza e di rinascita. L'Italia ne ha bisogno». Mariastella Gelmini ha chiesto di non proseguire con risorse a pioggia ma di dare più risorse alle attività più colpite dalla pandemia, in particolare bar ristoranti e palestre.