Tagadà, Andrea Purgatori si sfoga su AstraZeneca: "Accolita di mascalzoni, mi denuncino pure"
È un Andrea Purgatori senza freni quello che si esprime su AstraZeneca. Collegato in diretta con Tiziana Panella durante la puntata del 24 marzo di Tagadà, il giornalista e conduttore di Atlantide ha sparato a zero sull’azienda anglo-svedese, finita nuovamente al centro della critica europea per la scoperta di 29 milioni di dosi nascoste nello stabilimento di Anagni venute alla luca solo dopo la scelta da parte del Premier Draghi di inviare i Nas per un controllo.
AstraZeneca e il giallo di Anagni: dove vanno a finire le 29 milioni di dosi scoperte
“AstraZeneca è una accolita di mascalzoni, mi denuncino pure e vediamo” dice Purgatori senza troppi giri di parole, probabilmente stanco per l’ennesima notizia negativa che ha riguardato la società produttrice del vaccino. Il giornalista è un fiume in piena e ne ha anche per chi si occupa di gestire la crisi sanitaria in Lombardia: “Non ho ancora sentito una persona che si sia scusata per quello che sta succedendo in Lombardia. C’è lo scaricabarile e nessuno si scusa. I vertici lombardi dovrebbero - sottolinea dopo la lettura della notizia delle scuse da parte di Angela Merkel ai cittadini della Germania - andare a scuola dalla Merkel per imparare come si va ad avere un rapporto corretto con i cittadini dopo i casini che hanno combinato. Anche Guido Bertolaso, che ci sta a fare se dice che lui è solo il commissario?”.
Fuggi fuggi da AstraZeneca, così parte la caccia al vaccino "buono"
Oltre che su chi è incaricato di gestire l’emergenza Covid nel Nord Italia Purgatori punta il dito in generale verso tutti i responsabili di una pandemia che non volge ancora al termine: “Vorrei sottolineare che da un anno noi non riusciamo a capire bene come le Regioni stanno cercando di attrezzarsi al meglio rispetto alle carenze sanitarie delle strutture ospedaliere che c’erano un anno fa. Abbiamo un ospedale in Puglia che dovrebbe accogliere 150 pazienti e ne accoglie solo 80. O anche in Calabria. Ma non voglio lanciare un messaggio solo sul Sud, ma in generale. Che cosa è cambiato da un anno a questa parte?”.