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Il disastro Ue sui vaccini, ecco perché non arrivano. "Da AstraZeneca una dose su quattro"

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Quante dosi sono arrivate davvero in Europa rispetto a quelle richieste? La risposta interessa tutti Paesi che vedono il piano vaccini a rischio per mancanza di farmaci,. "Questo primo trimestre non è stato facile", ammette Sandra Gallina, direttrice generale della direzione Salute della Commissione europea, nel corso di un’audizione in commissione Bilancio del Parlamento europeo. 

 

Mentre "Pfizer e Moderna stanno rispettando gli impegni, salvo pochi problemi di breve durata settimanale" il vero ritardo si è verificato "con AstraZeneca, un contratto col quale abbiamo forti problemi" dal momento che la casa farmaceutica "non ha rispettato neanche un quarto delle consegne" previste dall’accordo con l’Ue. "Useremo tutti gli strumenti a disposizione per avere le dosi", ha aggiunto la funzionaria.

AstraZeneca al momento non sta esportando verso Paesi extra-Ue, dice Gallina, e il problema dell’azienda è che «"el contratto (con l’Ue, ndr) aveva previsto cinque impianti per la produzione e al momento sta producendo in un solo impianto". "Un altro impianto di produzione che era nel nostro contratto deve ancora essere autorizzato dall’Ema e l’azienda ha avviato solo ora la procedura per l’autorizzazione", ha aggiunto l’alta funzionaria Ue. "La situazione per me è chiara - ha concluso - perché è impossibile adempiere a un contratto se da cinque stabilimenti previsti hai solo un impianto funzionante". Una situazione che per questo motivo non si sbloccherà in tempi rapidi. 

 

"Siamo sempre interessati a tutti i vaccini», ma «qualunque sia la loro origine, dovranno superare il processo (di controllo, ndr) dell’Ema" e "per quanto riguarda lo Sputnik, è stata istituita una revisione continua" e "un Paese assicurerà la visita degli impianti di produzione dello Sputnik", ha detto la direttrice generale della direzione Salute della Commissione europea. Quello che dovrà superare il vaccino russo sarà "un processo normale che sicuramente comporterà il controllo di tutti i dati e di tutte le prove" scientifiche che riguardano l’efficacia e la sicurezza delle dosi. "Questo è il processo per avere un’autorizzazione condizionata all’immissione sul mercato" che permette "un’analisi chiara e approfondita di tutti i dati", ha concluso. Nella commissione Salute, quasi in contemporanea, la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, ha confermato: "Applicchiamo allo Sputnik gli stessi standard che applicchiamo a tutti gli altri vaccini". 

 

Nell’Ue c’è "un problema di vaccini falsi e l’Olaf (Ufficio europeo per la lotta antifrode, ndr) ci sta lavorando e sono molto grata ai colleghi", ma "c’è anche un problema di dosi che vengono offerte e che forse sono dosi reali" e "pare ci sia un mercato di trader paralleli che stanno offrendo queste dosi", ha detto Sandra Gallina. "Riguardo a queste dosi non mi prenderei alcuna responsabilità di quello che sono", ha aggiunto la funzionaria Ue mettendo in guardia le autorità. Ma il problema è reale, se le dosi "ufficiali" non arrivano i Paesi devono in qualche modo reperirle. 

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