Matteo Bassetti senza freni, a L'Aria che Tira sbeffeggia pure la Merkel: se è più medico di me...
Matteo Bassetti ospite in collegamento a L’aria che tira, nella puntata del 23 marzo condotta da Francesco Magnani su La7 in sostituzione di Myrta Merlino, polemizza sulla scelta del prolungamento del lockdown in Germania. La cancelliera tedesca, Angela Merkel ha fatto saper di voler allungare il periodo di blocco fino al 18 aprile ponendo così il “freno di emergenza” al paese che sta soffrendo a causa dell’incidenza delle varianti.
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Secondo le ultime dichiarazioni per la cancelliera è in corso una nuova stretta della pandemia, questa volta si tratterebbe di una variante significativamente più letale, significativamente più contagiosa e che contagia per molto più tempo” per questo si deve far ricorso a regole più rigide che comprendono, per la prima volta per la Germania, anche il coprifuoco.
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Su queste dichiarazioni il responsabile dell’infettivologia dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti si esprime così: “Non condivido l’affermazione sul fatto che il virus sia più letale, perché al momento non ci sono dati certi su questo. A meno che la signora Merkel abbia dei dati che io non ho non ci sono dati che sia più aggressivo e più letale - poi con tono polemico continua - Io le dico la mia esperienza poi probabilmente la signora Merkel ha fatto più il medico di quanto non l’ho fatto io, forse in Germania. Noi non abbiamo visto un aumento della letalità”.
Il conduttore stupito replica: “Bassetti, oltre ad essere un luminare lei è diventato un abile polemista – poi la battuta - ma vuole polemizzare anche contro la Merkel?” L’infettivologo continua a manifestare la propria perplessità sulle scelte della Germania, ribattendo la questione dello stop dei vaccini AstraZeneca: “hanno interrotto la somministrazione dei vaccini per verificare se 8 o 9 casi di trombosi erano collegati alla vaccinazione, per poi dirci che la correlazione è molto lontana. Si poteva evitare di bloccare una campagna vaccinale e buttare fango su un vaccino che ora, purtroppo, si deve ricostruire una credibilità”.
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Poi il suggerimento alla politica: “dobbiamo toglierci dalla testa che l’unica strategia per la gestione del Covid è la chiusura, la sola via è il vaccino!”. Sul tema anche Sergio Rizzo giornalista de La Repubblica che rilancia la responsabilità del fallimento della campagna vaccinale all’Europa: “A parer mio l’Europa ha fatto delle sciocchezze, ha gestito malissimo i contratti e il rapporto con le case farmaceutiche.” Poi sul profondo divario che esiste tra le regioni in Italia si esprime anche Claudio Brachino: “credo che le regioni debbano farsi aiutare e uniformarsi, bisogna che lo Stato e il governo Draghi dia delle norme comuni, che siano univoche. Poi conclude: “Perché finché non ci vacciniamo staremo ancora qui a discutere di varianti fino alla fine del 2022, quando però, già saremo falliti come paese”.