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Gianrico Carofiglio: ho sperimentato il vaccino ReiThera. Il racconto dello scrittore

Giada Oricchio
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“Ecco perché ho sperimentato ReiThera”. Lo scrittore Gianrico Carofiglio ha raccontato a “L’Aria che Tira”, il talk sull’attualità di LA7, lunedì 22 marzo, la decisione di partecipare al programma sperimentale sul vaccino italiano contro il Covid-19.

 

L’ex magistrato e oggi scrittore Gianrico Carofiglio ha spiegato come è nata l’idea di sottoporsi alla sperimentazione con il vaccino tutto italiano Reithera: “Adesso sto benissimo. La sera dopo la somministrazione che è bene precisarlo non so se sia farmaco o placebo, ho avuto un po’ di sintomi. Qualche brivido di freddo, un po’ di dolori muscolari, il giorno dopo ho preso farmaco evolutissimo cioè la tachipirina e sono stato bene. Questo mi fa pensare di aver ricevuto il vaccino. Mi sono prestato alla sperimentazione perché ci sono dei momenti in cui vuoi sentire la necessità di partecipare in maniera attiva a quello che succede. C’è un proverbio cinese che dice ‘quando l’allievo è pronto, il maestro si palesa’. E’ stato il mio caso. Era un po’ che pensavo cosa potevo fare per partecipare a questo combattimento in maniera attiva e poi dieci giorni fa chiacchierando al telefono con un mio vecchio amico, un infettivologo, è saltato fuori che avrebbe guidato un gruppo di sperimentazione sul vaccino ReiThera e mi è venuto naturale offrirmi volontario”.

 

Carofiglio ha condannato la sospensione di AstraZeneca: “E’ stato un errore interromperlo, è stato effetto di un piccolo scombussolamento emotivo, sapevamo che sarebbe stata confermata la non pericolosità del vaccino, era evidente che non c’era nesso causale tra la dose e le morti, certo ci sono dei problemi ma niente che non sia assorbibile”.

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