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L'infettivologo Matteo Bassetti predica cautela sull'estate: “Il ministro Speranza è troppo ottimista, la quarta ondata sarà pesante”

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Roberto Speranza ha profuso ottimismo sulla prossima estate, ma le parole del ministro della Salute non trovano tutti d’accordo. Tra chi è rimasto sorpreso per l’intervento a Domenica In del membro del Governo Draghi c’è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova: “Sul fatto di essere fiducioso per l'estate Speranza è stato forse troppo ottimista. In questo momento è giusto che dia messaggi rassicuranti, però dal punto di vista operativo l'estate è dietro l’angolo. È del tutto utopico pensare di tornare alla normalità e il vero obiettivo è quello di mettere in sicurezza italiani e prepararci per l'inizio dell'autunno".

 

 

L’infettivologo ligure ha quindi spento gli entusiasmi degli italiani arrivati dopo le parole dell’esponente di Leu, dando invece un parere quasi del tutto opposto e mettendo tutti in guardia da una quarta ondata "davvero pesante, soprattutto se ci arrivassimo senza essere immunizzati".

 

Bassetti ha poi continuato la sua personale lotta in favore del vaccino AstraZeneca, le cui somministrazioni sotto state interrotte per qualche giorno e riprese soltanto dopo il via libera dell’Ema: "L'efficacia per le forme sintomatiche è stata del 79% e del 100% per le forme gravi o il ricovero ospedaliero. L'efficacia - dice all’Adnkronos commentando uno studio americano - si è mantenuta in tutte le fasce di età con valori che hanno raggiunto l'80% in quelli con più di 65 anni. Anche per quel che riguarda gli effetti collaterali, il vaccino si è rivelato sicuro senza alcun episodio di trombosi". 

 

 

Bassetti chiude con una stilettata al giornalista Andrea Scanzi, definito da più parti uno dei “furbetti del vaccino” per essersi sottoposto all’iniezione addirittura prima del padre: “Non una è bella immagine quella di un Paese che non è in grado di vaccinare gli 80-90enni mentre uno come Scanzi si sia immunizzato. Ancora non abbiamo capito che prima dobbiamo vaccinare chi è anziano e chi ha condizioni di salute precarie”. 

 

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