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Lo scandalo mascherine da Giletti. Benotti, Arcuri & Co.: cosa non torna

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A Non è l'Arena domenica 21 marzo si riaccendono i riflettori sullo scandalo mascherine. Massimo Giletti annuncia che il Tribunale di Roma, con un’ordinanza, ha revocato le misure cautelari a carico dei soggetti coinvolti nel traffico poiché, essendo stato sostituito il commissario Domenico Arcuri appunto - ed essendo quindi cambiate le circostanze - non sussiste più il pericolo di reiterazione del reato. 

 

È il “caso Benotti” e riguarda la maxi commessa - 1 miliardo e 250 milioni di euro - fatta a società intermediarie dalla struttura commissariale per gli acquisti dei Dpi in fase di emergenza Covid. Riassume la vicenda il giornalista Nello Trocchia del “Domani”: “All’ombra del commissario Arcuri, secondo la Procura e del Gip, si è generato un sistema illecito. Ma al di là del possibile reato di, traffico di influenze, complicato da dimostrare anche in sede processuale, quello che dimostra questa storia - in una fase pandemica e dell’ennesima gestione commissariale delle emergenze di questo Paese - funziona non conoscere qualcosa ma conoscere qualcuno. Che è il paradigma italico che genera queste devianze. Se tu gestisci una struttura commissariale e lo fai chiaramente in deroga alle norme sui codici sugli appalti e con un’assenza di controllo da parte della Corte dei Conti, e lo fai con gli affidamenti diretti e non riesci a garantire la massima trasparenza, è inevitabile che si generino a valle delle presenze di mediatori, trafficanti e speculatori".

Giletti ricorda che fino al 7 maggio 2020 c’erano stati numerosi scambi di messaggi tra Arcuri e Mario Benotti. Poi più nulla. Questo perché Arcuri avrebbe detto a Benotti di non cercarlo più perché avrebbe saputo da Palazzo Chigi di una inchiesta. Ma “Non è l’Arena” era riuscita a dimostrare, documenti alla mano, che a Benotti e al suo socio erano arrivati intanto 45 milioni di euro alla loro società (costituita pochi giorni prima). “Quindi qualcuno a Bankitalia sa già ad aprile che arrivano soldi dalla Cina” dice Giletti. I Servizi non potevano non sapere. Giletti poi cita Benotti in cui il mediatore spiega che una delle ultime volte che lo aveva sentito “Arcuri era molto imbarazzato e agitato. Proveniva dalla riunione del Copasir”, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. In che giorno? Proprio il 7 maggio 2020.

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