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Burioni sbotta a Che tempo che fa: aspettiamo che ci scappi il morto? Vaccini, cosa chiede a Draghi

Giorgia Peretti
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Cosa aspettiamo che esca il morto?” così tuona Roberto Burioni a Che tempo che Fa da Fabio Fazio su rai 3. Il tema della puntata di domenica 21 marzo sono i vaccini e l’esigenza della ripresa a pieno regime della campagna vaccinale.

 

Ospite in studio è il professor Burioni che sulla questione vaccini ha una domanda da fare al ministro della salute Roberto Speranza: Perché ancora chi lavora in un ospedale o in una RSA può scegliere di non vaccinarsi? La richiesta dell’immunologo è quella di porre rimedio al problema della volontarietà del vaccino a chi lavora nelle strutture sanitarie onde evitare contagi pericolosi per delle persone con una salute precaria. Il virologo sembra aver individuato la strada da proporre al ministro: “ci vuole un decreto legge del governo – dice Burioni- secondo me è una cosa urgente. Cosa aspettiamo che ci scappi il morto in un ospedale perché un sanitario ha deciso di non vaccinarsi?”.

 

Poi la discussione si sposta sul blocco dei vaccini AstraZeneca, prima reputati sicuri dall’Ema (agenzia europea per i medicinali) e dall’Aifa (agenzia italiana del farmaco) e poi bloccati due giorni dopo dalle principali forze europee a seguito dei casi di trombosi registrati. Sullo stop dei vaccini Burioni commenta così lanciando una frecciata al governo Draghi: “il vaccino era sicuro, non è che un vaccino diventa insicuro da un giorno all’altro. Secondo me è stato sbagliato ritirare il farmaco senza spiegare nel dettaglio alle persone perché. Cosa è successo lo si è capito dopo, nel silenzio delle istituzioni e della casa farmaceutica che ha rilasciato dei comunicati molto scarni”.

 

Sul tema interviene in collegamento anche Marco Cavaleri, responsabile della strategia delle minacce e la salute dei vaccini dell’EMA, il quale conferma la sicurezza del vaccino che loro stessi hanno analizzato. “I benefici di questo vaccino superano di gran lunga i rischi, non c’era nessun rischio generalizzato riguardo all’uso del vaccino con questi eventi tromboembolici” poi la stoccata all’Europa sulla scelta dello stop: “è stata una scelta emotiva quella di bloccare il vaccino AstraZeneca, la scienza viene sempre prima. Noi avevamo detto di non sospendere le vaccinazioni prima di capire e analizzare i dati, bisogna capire se c’è un rischio reale altrimenti si crea il panico nella popolazione”.

Poi alla domanda di Fazio sullo stato di approvazione dei vaccini, Cavaleri risponde: “è necessario aspettare ancora qualche mese poi vedremo un aumento. I vaccini in fase di approvazione sono Curevac, che sarà pronto per giugno, Novavax efficace contro le varianti ma c’è qualche problema con la produzione quindi tarderà ad arrivare. Il terzo vaccino che siamo studiando è lo Sputnik, ha iniziato la cosiddetta revisione a cicli per i vaccini che noi reputiamo promettenti- poi conclude- faremo anche delle ispezioni ad aprile direttamente in Russia sulla produzione e lo studio clinico”.

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