Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Otto e Mezzo, Massimo Cacciari sul vaccino AstraZeneca: "Se ci resto secco...". Lilli Gruber trattiene il gestaccio

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

Astrazeneca sì o no? Dopo che l’Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, ha confermato che i benefici del vaccino sono maggiori dei rischi Massimo Cacciari ribadisce la fiducia nel vaccino per il Covid-19 a “Otto e mezzo”, l’approfondimento politico condotto da Lilli Gruber su LA7, in onda giovedì 18 marzo. "Ci sono sempre dei rischi, tutto si basa sulle probabilità" spiega il filosofo che odia le banalità e ama guardare la realtà con occhio analitico, per questo alla domanda sulla campagna vaccinale risponde con chiarezza: “Faccio un ragionamento logico. Ogni vaccinazione comporta un rischio, sono figli odi medici e lavoro con medici dalla mattina alla sera" spiega il prof.

"Ogni vaccino ha delle controindicazioni, certe patrologie comportano dei rischi se subisci una vaccinazione di un tipo o di un altro. Questa è scienza banale, sta agli scienziati rassicurare la gente e spiegare che i rischi sono minimi o inesistenti in base ai dati. Come tutti gli interventi di questo genere vale il calcolo delle probabilità. E’ come la storia di quello che annega attraversando un torrente che aveva altezza di 5 cm. E’ evidente che su un milione di vaccinati ci possono essere quei pochi casi in cui il vaccino comporta eventi nefasti, ma questo non significa non vaccinarsi, non prendere un’aspirina o una tachipirina. Ci sono anche le persone che muoiono perché allergici a un farmaco. Sono ovvietà. Sta agli scienziati dire badate occorre vaccinarsi per uscire il più presto da questa situazione diventata invivibile. Si tornerà a parlare di altre cose oltre il Covid? O di quelli che vengono rimandati a casa nonostante interventi di urgenza? Si parlerà delle centinaia di migliaia di persone a cui viene negata assistenza? L’unico modo per uscire da questa situazione intollerabile è la vaccinazione”. Poi il prof. conclude: “Se mi vaccinano e ci resto perché a me il vaccino fa male, pazienza. Sarò un caso su dieci milioni”. “Su, adesso non mi faccia fare gestacci…” chiosa affettuosa Lilli Gruber.

Dai blog