l'intervista
AstraZeneca, Massimo Galli vede nero: lo stop al vaccino farà danni enormi
È convinto che «tutto si risolverà in una bolla di sapone e che farà un gran danno nel rallentare la campagna vaccinale». Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, parla con la franchezza che lo contraddistingue sulla sospensione del vaccino anti Covid AstraZeneca, considerandola «molto sbagliata». Sospensione che, fra l’altro, «si rifletterà in maniera pesante sulla fiducia della gente».
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Professore Galli, è stato sospeso ancora una volta il vaccino AstraZeneca. Cosa è successo?
«Secondo me, assolutamente nulla a meno che ci sia qualcosa che non so. Quello che so, invece, come è successo altre volte, è che siamo di fronte al solito rumore di fondo perché, purtroppo, alle persone può capitare di avere malori di tipo vario, sia che si vaccinino sia che non lo facciano. Questo credo che alla fine uscirà fuori. Tuttavia, con un effetto domino, in tutta Europa hanno deciso in questo modo. Però i numeri che io ho visto in Gran Bretagna sia con il vaccino Pfizer / BioNTech che con quello AstraZeneca, del tutto sovrapponibili, fanno pensare che questa sia una tempesta che francamente potevamo evitarci visto i problemi che già abbiamo».
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Si ha la sensazione che ogni Paese agisca per conto proprio: prima l'Austria, poi la Danimarca, la Francia ora anche l'Italia. Eppure l'Oms continua a dichiarare di utilizzarlo. Non pensa che sul piano della comunicazione questo modo di agire sia pericoloso?
«Evidentemente e così. Ripeto, si sta generando un'apprensione che va al di là della portata del problema e questo purtroppo ha delle conseguenze».
E come se ne esce?
«Bisogna ragionare per eventi, considerando la probabilità di problemi che non dipendono dal vaccino ma dalle circostanze legate al fatto che sui grandi numeri eventi comuni è evidente che sia facili vederli. Purtroppo la gente di una certa età di trombosi celebrale muore. E anche soggetti giovani possono avere problemi di accidenti celebrovascolari legati alla rottura di un aneurisma o qualcosa di simile. Le faccio un altro esempio. Ogni giorni su un milione di gravide, 394 abortiscono. Se fossero state vaccinate, quel milione di donen, quel giorno avrebbero abortito in 394. È colpa del vaccino?».
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Quindi?
«In sostanza, prima di decidere di sospendere una pratica vaccinale, che in questo momento è salvavita, sulla base di qualche dubbio, servirebbe che il dubbio sia molto radicato. Non stiamo parlando di malattie rare, purtroppo, ma di condizioni frequenti».
Non pensa che il governo dovrebbe essere più trasparente nell'informare i cittadini?
«Questa è una posizione di tipo politico che non prendo».
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Più che di politica parliamo della salute dei cittadini.
«Cosa deve fare il governo lo deve vedere il governo. Io ripeto, considero con preoccupazione non il fatto che il vaccino possa essere pericoloso ma considero con preoccupazione il fatto che questa sospensione si rifletterà in maniera pesante sulla fiducia della gente e per recuperarla ci vorrà del bello e del buono se mai la recupereremo. Quindi, la sospensione del vaccino è stata molto sbagliata».
Vede un cambio di passo sulle vaccinazioni con il nuovo commissario Francesco Paolo Figliuolo?
«Beh, è un po' presto per dirlo. Poi in questo scenario non invidio chi deve gestire la vaccinazione. Lei ha idea cosa voglia dire questo stop per chi organizza la vaccinazione?».