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Troppe trombosi cerebrali rare, ecco perché Berlino ha stoppato AstraZeneca. Ma l'Oms insiste: continuate a vaccinare

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Il caso AstraZeneca deflagra in Europa. Mentre si attende una parola chiara dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco, sui casi di trombosi che hanno spinto Germania, Italia, Francia e altri Paesi a sospendere in via precauzionale la somministrazione del siero emergono i motivi che hanno convinto Berlino a vietare il farmaco, Decisione che poi ha provocato a cascata lo stop negli altri Paesi Ue. 

 

Il governo tedesco ha sospeso AstraZeneca in seguito alle raccomandazioni dell’Istituto Paul Ehrlich (Pei) che ha rilevato un "notevole accumulo di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale, molto rara (trombosi della vena sinusale) in connessione con una carenza di piastrine (trombocitopenia) e sanguinamento temporale, in prossimità con somministrazione di vaccino AstraZeneca". È questa la motivazione ufficiale che ha portato allo stop mentre i casi di gravi trombosi, anche mortali, hanno spinto diverse procure ad aprire inchieste e alcune regioni a sospendere la somministrazione del farmaco prima dello stop deciso dall'Aifa. 

 

L'istituto sanitario tedesco parla in una nota ufficiale di "seri eventi trombotici" registrati in Germania e non solo tali da motivare lo stop della somministrazione "fino a una valutazione completa dell’Ema".

 

Intanto l'Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità chiede di ai Paesi non fermare la vaccinazione con AstraZeneca nonostante le crescenti preoccupazioni per gli eventi tromboembolici rilevati in persone che hanno ricevuto il siero. L’esperta dell’Oms Soumya Swaminathan ha affermato che i funzionari dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite "non vogliono che le persone si lascino prendere dal panico" anche se continua l’attento monitoraggio sull’uso del vaccino. Swaminathan ha osservato che circa 300 milioni di dosi di una varietà di vaccini contro il coronavirus sono state somministrate a persone in tutto il mondo e che "non vi è alcuna morte documentata che sia stata collegata a un vaccino contro il Covid-19". Le velocità con cui si sono verificati gli eventi tromboembolici nelle persone che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca, secondo l’esperta, "sono in realtà inferiori a quanto ci si aspetterebbe dalla popolazione generale". Ma per la Germania non basta, c'è bisogno di una parola chiara dell'Ema. 

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