Non è L'Arena, Massimo Giletti tuona contro lo "scippo" dei vaccini. E inchioda i sindaci furbetti
Massimo Giletti si scaglia furioso contro i furbetti dei vaccini. Nell'ultima puntata di "Non è L'Arena", in onda domenica 14 marzo, in studio c'è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, e Gabriella Giammanco, la senatrice di Forza Italia insieme con Luigi de Magistris, sindaco di Napoli in collegamento. La puntata si apre con una lettera di due anziani che hanno scritto al conduttore di La7 perché ancora non riescono a vaccinarsi.
Il conduttore racconta di questa coppia calabrese che da tempo sta aspettando il vaccino: "Da gennaio stiamo telefonando ai tanti numeri che ci hanno detto. Chiamiamo, ma nessuno ci risponde. Siamo soli, quanto dobbiamo aspettare ancora". Dopo aver letto, Massimo Giletti fa una pungente considerazione della situazione: "Ormai è chiaro che Domenico Arcuri (ex commissario per l'emergenza Covid sostituito dal generale Figliuolo nda) ha fallito. Draghi ha detto che bisogna fare in fretta: oggi si viaggia sulle 180mila dosi di vaccini al giorno. Siamo lontanissimi dall'obiettivo”.
Il focus della prima parte della puntata sono ovviamente i vaccini. La discussione si apre con la questione delle dosi in esubero che vengono somministrate illecitamente ad amici e parenti. Cade a fagiolo, dunque, la storia dei sindaci furbetti di Polizzi Generosa in Sicilia. I due si sarebbero vaccinati illecitamente sottraendo le dosi a chi apparteneva alle categorie fragili.
Massimo Giletti, nelle puntate scorse aveva già messo sotto i riflettori la notizia accusandoli più volte di “aver saltato la fila” e di oscurare la verità. Gandolfo Librizzi, sindaco della cittadina, in collegamento dalla piazza si difende dalle accuse affermando con certa convinzione che le dosi inoculate, sia a lui che alla sua vice, erano in più e sarebbero andate sprecate se non utilizzate allo scadere dei cinque giorni dal loro scongelamento “Sono andato perché mi avevano detto che era una dose in più e con questa condizione ci sono andato convinto che la dove che avevo io era da buttare” confessa il sindaco.
A prendere le loro difese ci pensa la senatrice Giammanco “I sindaci sono stati importantissimi anche durante il primo lockdown, sono l’interfaccia tra lo stato e il territorio e deve essere presente non può stare in smartworking. I sindaci andavano vaccinati. Facciamoli vaccinare anziché metterli alla gogna mediatica in queste trasmissioni perché non è giusto”.
Parole che hanno mandato in escandescenza il padrone di casa che furioso ribatte le accuse della senatrice così: “Io in questa trasmissione faccio quello che voglio. Lei viene qui e contesta pure la trasmissione, io non racconto la messa cantata non mi piace raccontare che tutto va bene. Io contesto i sindaci che hanno anticipato i cittadini non essendo iscritti a quelle liste. Voi (politici nda) dovevate farle prima le liste con le categorie, quindi adesso chi ha fatto il furbo ha sbagliato!”