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"Alla mia età non sarei arrivato..." Alex Schwazer, la frase inquietante a Verissimo

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"Dopo tre anni dalla mia ultima intervista qui è cambiato tutto. Ora posso dire che sono innocente". Alex Schwazer si racconta a Verissimo, il talk pomeridiano di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin oggi 13 marzo. 

 

 Il marciatore illustra il suo stato d’animo dopo che il tribunale di Bolzano lo ha "assolto" in seguito alla squalifica per doping nel 2016: "Ho aspettato così tanto questo momento che non me ne sono ancora reso pienamente conto. Nelle prossime settimane ripenserò a quello che è successo in questi anni. Quando è iniziata questa cosa non avevamo certezze che saremmo riusciti a dimostrare la mia innocenza e non sapevamo quando questo sarebbe potuto accadere". Il giudice nella richiesta di archiviazione ha affermato che le provette sono state alterate. E a Silvia Toffanin, il campione olimpico svela le sue sensazioni: "Ho un’idea su chi possa essere stato però bisogna saperlo dimostrare. Se sapessi i nomi li avrei già detti tempo fa nelle dovute sedi". Ai microfoni del talk show Schwazer non ha dubbi sul fatto di ritenersi una vittima di un complotto: "Sicuramente è così. È stato un complotto nei miei confronti".

 

L'ex azzurro riavvolge il nastro dei ricordi. E ripensa a quanto  passato: "Alla mia età non sarei arrivato, mi sarei sfinito. Ma non ho avuto un crollo psicologico forte. Ora la mia speranza è fare davvero chiarezza", dice annunciando azioni per annullare la squalifica sportiva dopo che la giustizia ordinaria italiana gli ha dato ragione. 

Nel suo passato però c'è un peccato originale. Nel 2012 ha usato l'Epo: "Ma per quello ho pagato pesantemente il mio errore. Me lo porto dietro finora, tra le accuse che mi fanno è che ho già usato doping in passato. Ho pagato su tutti i punti di vista. Cosa mi ha insegnato questa storia?  La morale" è che è necessario "concentrarsi sulla propria vita innanzitutto. Se tornassi indietro non mi farei influenzare come è successo troppe volte ma penserei solo a quello che è importante".

 

La Toffanin gli chiede se aspetta la terza possibilità. "No, sono alla seconda, perché quella provetta non è positiva... Spero che ora si concretizzi".

Nel lungo periodo fuori dalle competizione ha raccontato la sua nuova carriera di allenatore di atleti non tesserati. "Mi dà molta soddisfazione". Schwazer è tutt'ora squalificato ma spera nelle Olimpiadi, "Sono integro e ho voglia di fare, ce la metterò tutta. ma sarà una cosa non facile da ottenere non a livello atletico ma giuridico". 

Ora il prossimo obiettivo per Schwazer sono le Olimpiadi di Tokyo, anche se c’è da superare l’ultimo scoglio legato alla giustizia sportiva per cui la squalifica è valida fino al 2024: "Mi sento bene fisicamente e ce la metterò tutta per andarci ma non sarà una cosa facile da ottenere a livello burocratico e giuridico. Serve una revisione per essere giudicato anche da un organo della giustizia sportiva. Sono innocente, ma a livello sportivo qualcuno fa ancora fatica ad accettarlo. Vorrei avere la possibilità di dimostrare la mia innocenza anche davanti a loro". La telenovela continua, dai tribunali ordinari si torna alla giustizia sportiva. 

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