Nuovo dpcm, ristoranti chiusi a pranzo e coprifuoco anticipato: cosa si decide oggi
È iniziata a Palazzo Chigi la riunione per un primo esame sul recente parere del Comitato tecnico scientifico in merito alle nuove misure di contrasto alla pandemia. Partecipano il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, il ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, il Segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa, il Capo di Gabinetto Antonio Funiciello, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.
Ristoranti chiusi a pranzo e anticipo del coprifuoco di due o tre ore nelle zone gialle. Il Cts, secondo quanto apprende LaPresse, intende questo per "rafforzamento delle misure" nei territori con minor contagio da Coronavirus. Una linea che gli scienziati porteranno nella cabina di regia riunita a partire dalle 17.
Sul tavolo l’obiettivo di fermare la curva epidemiologica andando a modificare il Dpcm (molto probabilmente il nuovo testo sarà pronto la prossima settimana) entrato in vigore appena sabato scorso. Una stretta che si andrà a sommare all’inserimento del parametro dei 250 casi per 100 mila abitanti - facilitando così l’ingresso delle Regioni in zona rossa - e all’ipotesi di adottare in tutta Italia le massime restrizioni nei weekend.
La velocità con cui si stanno diffondendo le varianti del Coronavirus preoccupa tutto l’esecutivo, dentro il quale ci sono comunque due anime: una più rigorista rappresentata da Roberto Speranza, un’altra più aperturista in cui si riflettono le posizioni di Forza Italia e Lega. In questa partita - anche a fronte delle pressioni di oggi di Matteo Salvini, che ha tuonato contro le chiusure nei weekend, rilanciando la necessità di «interventi mirati, senza chiudere tutto» - spetterà a Gelmini e Giorgetti mitigare le proposte del Cts. La sintesi come sempre sarà fatta da Mario Draghi, che analizzerà con cura i dati di oggi e domani, da cui dipenderanno il peso delle misure che saranno inserite per modificare il decreto. Un altro fronte aperto è quello dei vaccini, per cui si attende il primo approvvigionamento di 6,5 milioni di dosi e il secondo più sostanzioso, tra aprile e maggio, di 36,8 milioni di dosi da Pfizer, AstraZeneca e Moderna.
Con questo quadro, se confermato, potrebbe essere rispolverata, si apprende da diverse fonti di governo, l’ipotesi di un lockdown nazionale concentrato in un paio di settimane per procedere a una vaccinazione di massa.