il vulcano riparte
L'Etna si è risvegliato: le immagini impressionanti della fontana di lava
Non si ferma l'Etna, il vulcano si è “risvegliato” nelle ore serali di ieri, dopo un silenzio di circa due giorni. L'attività stromboliana, spiega l'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, presente dal cratere di sud-est, è passata a fontana di lava, alimentando un flusso lavico che si è diretto nella Valle del Bove.
Un fenomeno concluso alle 4:30 del mattino che è stato accompagnato da forti boati che si sono uditi a grande distanza e dall'emissione di una colonna di nube eruttiva che, sospinta dal vento ad alta quota, ha fatto cadere lapilli e cenere lavica sul versante nord-est del vulcano.
Il fronte lavico, al momento, ha raggiunto circa quota 1.800 metri sul livello del mare. La colonna eruttiva formatasi dopo ha raggiunto un’altezza di 7.5 km sopra il livello del mare ed è stata spinta dal vento verso est-nordest. Di conseguenza, le ricadute di cenere e lapilli hanno interessato un settore compreso fra gli abitati di Puntalazzo (Mascali) e Sant'Alfio.
"Durante la fase di massima intensità le fontane di lava hanno raggiunto altezze di molte centinaia di metri - aggiungono dall'INGV - mentre il flusso lavico diretto verso la Valle del Bove ha raggiunto una quota di circa 1800 metri. Un secondo trabocco lavico, più debole, è avvenuto dalla “Bocca della Sella” verso sud-ovest. Tuttavia, la diffusa nuvolosità ha enormemente limitato la visibilità e ha precluso osservazioni precise, anche sulla esatta localizzazione.
"Si tratta dell’undicesimo episodio parossistico in poco più di tre settimane al Cratere di Sud-Est dell’Etna - concludono dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - che dalla sua nascita negli anni settanta del secolo scorso è sempre stato il più attivo dei quattro crateri sommitali del vulcano".
L’INGV monitora costantemente lo sviluppo dell’attività dell’Etna. Come per gli eventi passati, sono in corso di realizzazione da parte del personale dell’INGV-OE rilievi di terreno per il campionamento dei prodotti di ricaduta e le successive analisi di laboratorio.