Rubano foto di ragazze e le usano per filmati porno, così dilaga il deepfake
In Italia è boom del "deepfake", il fenomeno dell’uso non autorizzato di immagini e foto di donne per realizzare filmati, quasi sempre a carattere pornografico. È l’allarme lanciato dall’associazione Visionari No profit, che si occupa della promozione e la divulgazione di scienza e tecnologia.
«Anche nel nostro paese sta spopolando il fenomeno del deepfake - spiega all’Adnkronos Dario Piermatteo, segretario generale di Visionari - oggi, grazie ai social e alle varie app, le nostre foto sono sempre più pubbliche e possono finire in mano a soggetti senza scrupoli per utilizzi illeciti, senza che ce ne rendiamo conto. Ancor peggio, possono essere utilizzati per vendette sentimentali o estorsioni, come dimostra l’escalation di casi nel nostro paese».
Il caso odierno della vendetta del giovane salernitano nei confronti dell’ex fidanzatina tredicenne, che lo ha spinto ad attaccare manifesti con immagini private della minorenne sessualmente esplicite, insegna. Il "deepfake" è uno strumento in origine usato dall’industria cinematografica per accelerare il montaggio con controfigure, creare effetti speciali e ridurre i costi di produzione dei film, ma «nell’ultimo periodo tale tecnica ha dato il via ad una serie di illeciti a danno di donne italiane, le cui immagini vengono rubate dai social network e montate su scene pornografiche, diventando veri e propri filmini a luci rosse falsificati che fanno il giro del web e del dark web», spiega Visionari.
Ad oggi, «il 95% dei filmati deepfake online è di porno non consensuale, e il 90% dei protagonisti sono donne e ragazze, a dimostrazione di come il fenomeno danneggi proprio la platea femminile e rappresenti una nuova forma di violenza sulle donne - prosegue l’associazione - anche in Italia si stanno moltiplicando le denunce relative a immagini rubate per creare Deepfake pornografici, che spesso si trasformano in revenge porn o veri e propri ricatti a scopo di estorsione».
Proprio per tutelare le donne italiane dai rischi legati al fenomeno, Visionari No Profit, in occasione della Festa della donna ha diffuso una guida utile per evitare che le proprie immagini siano utilizzate per scopi illeciti. «Il primo punto è limitare la diffusione delle proprie immagini sui social network - avvertono - Poi, occorre limitare la visione delle nostre immagini sui social solo ad amici, parenti e soggetti conosciuti. Ancora, non inviare foto personali a sconosciuti o persone che ci contattano via mail o social, proponendo lavori o altro, e non scaricare App che ringiovaniscono-invecchiano oppure animano le foto, poiché tali strumenti raccolgono i nostri dati biometrici che possono finire in mani sbagliate».
Infine, «in caso di furto di immagini o identità, presentare denuncia a Polizia Postale, Garante per la Privacy e forze dell’ordine», dicono gli esperti. Che concludono: «Oggi l’intelligenza artificiale può essere strumento utile per facilitare la vita di tutti - dice Piermatteo - ma occorre una regolamentazione che punisca con la massima severità abusi come il deepfake che, quasi sempre, vedono vittime le donne, causando sofferenze e traumi che potrebbero essere evitati prestando più attenzione all’uso che facciamo della nostra immagine». (