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Vaccino, l'Unione Europea dice no allo Sputnik: "La Russia fa solo propaganda"

No allo Sputnik V. L’Unione Europea ha ribadito ancora una volta la volontà di non aprire alla possibilità di inserire il vaccino russo all’interno del portafoglio comunitario di sieri per la protezione dal Coronavirus. “Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo Sputnik V nella strategia UE sui vaccini. Gli Stati membri possono sempre concedere l’approvazione del vaccino Sputnik nell’ambito dell’autorizzazione per uso di emergenza, ma in questo caso la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all’azienda, come sarebbe se il vaccino ottenesse l’autorizzazione all’immissione in commercio dell’UE”, le parole del portavoce della Commissione UE.

 

 

Il portavoce ha poi osservato che “La strategia dell’UE sui vaccini è una strategia comune della Commissione e degli Stati membri. Quindi - ha concluso - la Commissione e gli Stati membri possono sempre decidere insieme di diversificare ulteriormente il proprio portafoglio vaccini”. Tale presa di posizione arriva dopo le numerose voci di diversi paesi che vogliono vaccinare la popolazione con lo Sputnik. Tra questi l’Italia: è stato infatti firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo russo e la società ADIENNE Pharma&Biotech per la produzione in Italia del vaccino SputnikV.

 

 

Altre dure dichiarazioni sono quelle del presidente del Consiglio europeo Charles Michel: "Senza l'Europa non sarebbe stato possibile sviluppare e produrre diversi tipi di vaccini in meno di un anno, quando in genere occorrono quattro o cinque ann. Non lasciamoci ingannare da Cina e Russia, entrambi regimi con valori meno desiderabili dei nostri, mentre organizzano operazioni altamente limitate ma ampiamente pubblicizzate per fornire vaccini ad altri. L'Europa non userà i vaccini per scopi di propaganda. Noi promuoviamo i nostri valori. Cina e Russia hanno somministrato metà delle dosi per 100 abitanti rispetto all'Unione europea. Sui vaccini non bisogna essere impazienti. L'Unione è stata la forza trainante e uno dei principali donatori nella raccolta fondi internazionale che ha consentito il finanziamento della ricerca per i vaccini, compresi quelli basati sull'innovativa tecnica dell'RNA messaggero, scoperta da ricercatori europe. L'impazienza è legittima, ma non deve impedirci di guardare ad una prospettiva più ampia. Sono scioccato dalle accuse rivolte alla Ue di nazionalismo dei vaccini. L'obiettivo è - conclude Michel - impedire che aziende alle quali abbiamo ordinato e pre-finanziato dosi le esportino in altri Paesi avanzati, quando non hanno consegnato a noi quanto promesso".