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Ecco le varianti che sfuggono al vaccino. Il virologo Broccolo a L'Aria che Tira: va ripensato tutto

Giada Oricchio
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A “L’Aria che Tira”, l’approfondimento sull’attualità di Myrta Merlino su LA7, martedì 9 marzo, il virologo Francesco Broccolo spiega il rapporto tra vaccini e varianti, ma scoppia un violento battibecco tra Ignazio La Russa e il giornalista Fabrizio Roncone.

 

 

Il virologo Francesco Broccolo, sollecitato sulle varianti, lancia l’idea di kit in grado di individuarle nelle persone infettate sottolineando che i laboratori devono mettere in campo un’attività di screening importante perché “le stiamo cercano poco. In Italia la variante inglese è diffusa al 50%, la brasiliana al 5% e la sudafricana allo 0,5% dobbiamo fermare le altre due”.

Il nodo però è l’efficacia dei vaccini: “Può darsi che si debbano ridisegnare i vaccini perché gli studi dicono che gli anticorpi immunizzanti di chi ha avuto il Covid o di chi è stato vaccinato sfuggono alle varianti brasiliana e sudafricana per colpa della proteina S. Dobbiamo immaginare la variante al virus come un motivo musicale, se cambiano due note, cambia tutto, oppure come il calco di una mano, se la mano non si incastra nel calco, l’anticorpo del vaccino non lo riconosce e il virus sfugge. Questo sta accadendo con le due varianti. Però altri studi dicono anche che i linfociti, l’altra parte del nostro sistema immunitario, riconoscono le varianti, speriamo che in vivo ci possa essere una risposta maggiore di quella in vitro. Dobbiamo sequenziale il virus per capire le varianti che sta mettendo in atto e poter adattare i vaccini”.

 

Dopo aver ricevuto la conferma che in Sudafrica, stanno mandando indietro l’AstraZeneca perché la risposta immunitaria non è considerata accettabile, il professor Broccolo denuncia: “Ci sono due problemi al momento: le poche dosi e soprattutto la logistica. Ogni regione ha strategie diverse e questo non va bene. Dovremmo avere un algoritmo preciso e chiaro, non si sa ancora chi siano i vulnerabili. Andiamo per età e poi scendiamo? Va bene. Serve un algoritmo a livello ministeriale che sia poi adottato da tutte le Regioni in modo omogeneo”.

 

Il giornalista Roncone però gli fa notare che nel Lazio l’assessore Alessio D’Amato è stato bravissimo con la campagna vaccinale: “L’algoritmo può essere una buona idea, ma difficile da realizzare, copiamo D’Amato. Copiamolo! Chi non ha capito come fare, lo copi” e suscita l’indiginazione di Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia: “Non è vero, nemmeno nel Lazio si è raggiunto l’80% di vaccinati, dire che si è fatto meglio o meno peggio non vuol dire che è stato fatto un buon lavoro”. Roncone sbotta: “Ma non faccia sempre politica!” e La Russa: “Lei sta facendo politica! Il Lazio sta facendo molto poco!”. Il botta e risposta prosegue con Roncone: “No, io faccio il giornalista e rilevo che nel Lazio la campagna vaccinale funzione” e la Russa: “Ma perché lei dice la verità e io no?! La verità dei fatti non è buona, qualcuno ha fatto meglio e altri peggio, ma non sono esempi”.

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