doccia gelata

Covid, quando torneremo alla vita normale. La previsione del direttore Gianni Rezza: "Un altro anno"

La fine del tunnel è ancora lontana. Parola di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, che oggi è stato ascoltato in audizione in commissione Sanità al Senato sui vaccini anti-Covid: “Se assumiamo che ci sia una protezione dell'infezione e non solo della malattia, se assumiamo una durata di immunità di almeno 2-3 anni dopo la vaccinazione, e nessun rilassamento per ora delle misure di distanziamento, vaccinando circa 240mila persone al giorno riusciamo nel giro di 7-13 mesi probabilmente a tornare a uno stile di vita pseudo-normale, che ci permetta di riaprire gran parte delle attività. E’ chiaro che questo è condizionato al fatto che riusciamo a stabilire un numero di vaccinazioni quotidiano elevato mantenendo allo stesso tempo una fase di contenimento e mitigazione dell’epidemia”.

 

 

“I vaccini disponibili - ha proseguito il dottor Rezza - stanno aumentando fortunatamente, ne abbiamo adesso tre disponibili, ad aprile probabilmente arriverà il quarto e potremmo averne altri nel giro di pochi mesi. Il numero di dosi disponibili certamente aumenterà e nella seconda metà del trimestre dovremmo essere molto attivi e molto ben organizzati per dare una accelerazione alla campagna vaccinale perché le dosi disponibili saranno molte di più rispetto a quelle del primo trimestre. I vaccini che sono stati allocati sulla base di priorità ben definite nella prima fase vedranno una possibilità di estensione sia di coloro che vaccineranno sia del target di popolazione che sarà vaccinata, e dovremo essere in grado di adattare la strategia in base all'andamento dell'epidemia, all'andamento delle nuove conoscenze scientifiche, alla disponibilità di nuovi vaccini”.

 

 

“In questo momento abbiamo una circolazione di varianti pericolosa. Abbiamo stimato un aumento di trasmissibilità dovuto alla variante inglese di circa 35-36% rispetto ai ceppi circolanti precedentemente. La variante brasiliana riduce parzialmente l'efficacia dei vaccini per cui bisogna assolutamente contenerla. Non possiamo rincorrere il virus, per questo motivo alle Regioni abbiamo inviato le stime fatte insieme all'Iss sui loro Rt meno solidi ma che approssimano sostanzialmente l'Rt di questi giorni. Dai dati aggregati quotidiani del Ministero della Salute si vede che c'è stato nell'ultima settimana un aumento dei casi probabilmente dovuti alla circolazione di queste varianti - conclude Rezza -. Contenere le varianti più pericolose e mitigare l'andamento dell'epidemia è essenziale per proteggere la campagna di vaccinazione”. Un lungo discorso, che soprattutto sulla possibilità di altri 13 mesi di questa vita con la pandemia, ha fatto tremare più di qualcuno.