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Madonna a forma di vagina, Giorgia Meloni infuriata con le femministe: "Blasfeme e di cattivo gusto"

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Scoppia la polemica per una processione delle femministe e dei centri sociali Astra e Brancaleone, una manifestazione che ha fatto alzare la voce a Giorgia Meloni. Alla vigilia della festa della donna è andata in scena una protesta nei confronti di padre Mario, prelato della parrocchia dei Santi Angeli Custodi di piazza Sempione a Roma. L’accusa rivolta al prete è quella di “essersi trasformato in fascista ed omofobo” dopo aver reagito alla decisione del terzo municipio di presentare un progetto di pedonalizzazione della piazza che prevede lo spostamento della statua della Madonna subito prima della scalinata della chiesa. Una scelta che trova l’avversione dei religiosi della zona.

 

 

A fare maggiormente scalpore è stata una riproduzione di una statua della Madonna, tutta colorata di rosa, ma con una forma che lasciava poco spazio all’immaginazione: la figura sacra è stata infatti rappresentata con le sembianze di una vagina e portata in processione fino alla chiesa di piazza Sempione. “E’ stata una sacra celebrazione anti-patriarcale per celebrare la festa della donna, un momento di blasfema e dissacrante socialità” la giustificazione delle organizzatrici dell’iniziativa, che hanno fatto coincidere la “protesta” con le funzioni domenicali, causando indignazione da parte dei presenti alle messe. Al termine della processione è stato anche affisso lo striscione “Like a virgin”.

 

 

A scagliarsi contro le femministe è stata appunto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Qualcuno si sente rappresentato da questi personaggi che fanno della blasfemia e del cattivo gusto una bandiera? Per di più alla vigilia della #festadelladonna, in cui la dignità e il rispetto dovrebbero essere tematiche ancor più attuali”. Sulla stessa linea anche Umberto La Morgia, fondatore del movimento “Omosessuali di destra”, che ha detto: “E’ una provocazione ai limiti della blasfemia. Questo è vilipendio della nostra religione ed è comunicazione violenta e mi chiedo anche a livello simbolico come si possa definirsi per i diritti delle donne e poi avere l’ossessione di rappresentarle sistematicamente tramite una vagina. Ci sono persone - conclude attaccanto - che proclamano a parole amore, diritti e lotta all’odio, ma che il rispetto non l’hanno mai imparato”.

 

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