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Coronavirus, la rivista Nature fa a pezzi il Comitato Scientifico, la denuncia sul flop degli esperti

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Il Comitato Tecnico Scientifico? Il principale organo consultivo sulla pandemia in Italia ha esperti di alto livello in molti campi ma è privo di figure che, in questa fase, sarebbero cruciali.  La prestigiosa rivista scientifica "Nature" fa a pezzi il Cts italiano ma soprattutto, in un articolo che parla del ruolo del Comitato di esperti, viene delineato uno spaccato desolante delle capacità italiane di affrontare il coronavirus.

Tra gli errori che spiccano c'è quello del Cts che ha fornito indicazioni su tematiche "su cui ha poca o nessuna competenza" scrive Nature. "A gennaio, ha affermato che proseguire con l’insegnamento a distanza avrebbe causato negli studenti “un grave impatto sull'apprendimento, la loro psicologia e la loro personalità”. L’affermazione ha avuto conseguenze sulle politiche nazionali, ma nessun membro del CTS ha esperienza in campo pedagogico, in psicologia dell’infanzia o in neuropsichiatria". Inoltre il Comitato manca anche diversità, con solamente 6 donne. "Il coordinatore del CTS, Antonio Miozzo - denuncia la rivista scientifica - non ha risposto alle richieste di commenti di Nature Italy".

Poi il flop clamoroso sulle varianti che rischiano di travolgere l'Italia con la terza ondata di coronavirus. Dare linee guida chiare su biotecnologie, test e tracciamento sarebbe oggi più importante che mai, secondo Davide Ederle, presidente dell’Associazione Biotecnologi Italiani. Che cita in particolare i dati insufficienti che l’Italia sta raccogliendo sulle varianti in circolazione di SARS-CoV-2, dati che si ottengono sequenziando il genoma del virus e che sono essenziali per monitorare l’epidemia. "L’Italia - scrive Nature - sequenzia attualmente 1,3 campioni di virus ogni 1000, e impiega un tempo medio di circa due mesi per caricare i dati in archivi pubblici come Gisaid. È una delle prestazioni peggiori al mondo. Al confronto, il Regno Unito sequenzia quasi 40 volte più campioni, con un tempo medio di caricamento pari a 21 giorni". “Stiamo vedendo soltanto la punta dell’iceberg. Senza un’analisi più approfondita delle varianti in circolazione, brancoliamo nel buio”, commenta Francesco Lescai, professore di bioinformatica all’Università di Pavia, con esperienze nello sviluppo di pipeline per l’analisi e il sequenziamento genetico. E secondo Ederle, aggiungere al CTS figure con una competenza biotecnologica servirebbe a portare la questione in testa alla scala delle priorità.

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