Anac, boom di appalti pubblici senza gara: +41% in quattro mesi
Confapi e Aniem Lazio: “Così si devasta il sistema imprenditoriale”
Boom di appalti pubblici senza gara negli ultimi quattro mesi, secondo l'Anac. “Ecco i primi effetti devastanti del Decreto Semplificazioni sul sistema degli affidamenti nel periodo della pandemia. Così si devasta il mercato imprenditoriale”. E' il commento del Presidente Confapi Lazio, Massimo Tabacchiera, ai dati forniti dall’Anac relativi all’andamento quadrimestrale del mercato degli appalti pubblici (lavori, servizi e forniture per importi superiori ai 40.000 euro) nel periodo maggio – agosto 2020.
Il Presidente di Confapi Lazio sottolinea come il rapporto dell’Anac “costituisca un’amara conferma delle nostre previsioni, facendo emergere un dato sconcertante: l’affidamento di appalti senza concorrenza avuto un incremento del 41,4% in soli quattro mesi”.
L'espansione delle procedure informali al posto delle gare è ancora più evidente guardando al valore degli appalti. In questo caso, le procedure senza bando fanno registrare un aumento del 29,5%, passando dai 9,7 miliardi del periodo maggio-agosto 2019 ai 12,6 registrati nello stesso periodo del 2020, mentre gli affidamenti diretti passano da 1,3 a 1,64 miliardi (+26,2%). Aggiunge Tabacchiera: “Appalti per un valore di 14,2 miliardi sono stati affidati senza gara in soli quattro mesi, 3,2 miliardi in più del quadrimestre precedente. Tutto ciò dimostra come il principio di concorrenza, sul quale dovrebbe fondarsi l’intero sistema europeo degli appalti pubblici, sia stato accantonato. Lanciamo un appello alle Istituzioni affinché questa situazione non diventi strutturale. Il nostro sistema produttivo si regge su un tessuto di piccole e medie imprese, capillarmente diffuse sul territorio, che verrebbero spazzate via dal diffondersi di appalti pubblici senza gara”.
Sulla stessa linea il Presidente di Aniem Lazio, Riccardo Drisaldi, che sostiene: “Non c’è più tempo da perdere. Il settore dell’edilizia, in modo particolare, deve fondare la sua ripresa sulla qualificazione e sulla competitività. I segnali di ripresa del comparto delle costruzioni devono essere accompagnati da un percorso coerente che privilegi investimenti e qualità delle aziende e non da rendite di posizione e dal consolidamento di mercati chiusi”.