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Piazzapulita e varianti del Covid? Massimo Galli: "Possono contagiare anche a due metri di distanza"

Giada Oricchio
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A “Piazza Pulita, l’approfondimento politico di Corrado Formigli su LA7, giovedì 4 marzo, il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco, ha avvertito: “Le varianti possono contagiare anche a una distanza di due metri. Chiudere a zona per non mandare in crisi il sistema sanitario”.

L’infettivologo Massimo Galli lancia l’allarme sulle mascherine e sulla contagiosità delle varianti del Covid-19: “Usate le mascherine bene e in modo costante e accertatevi che siano a norma. La variante inglese ha il 37% in più di capacità infettante e può contagiare anche oltre 1,5 metri, serve un distanziamento di 2 metri circa, quindi se capita un super diffusore come può essere un giovanissimo, siamo in una situazione molto pericolosa. Questa particolare variante si diffonde bene anche nei bambini e adolescenti” e il prof. Guido Silvestri della Emory Universiti FT. di Atlanta gli fa eco: “La variante del virus è maggiormente appiccicosa nel recettore cellulare e il fatto che i bambini vengano infettati di più con la variante non è sorprendente. Rende il virus più “appiccicoso” ed è in grado di aggirare i meccanismi che rendono bambini e i giovani relativamente resistenti. Da una parte dobbiamo preoccuparci della variante inglese perché infetta di più anche se è ugualmente sensibile agli anticorpi, ma da un’altra parte non dovrebbe dare impatto a lungo termine sulla pandemia e infatti in Inghilterra vanno bene. Le varianti brasiliane e sudafricane invece oltre alla modifica 501Y hanno un’altra variante che le rende resistenti agli anticorpi di chi è infettato o di chi è vaccinato, è più sgradevole però è una resistenza relativa, cioè abbassa la protezione, ma non l’annulla. Quello che pensiamo è che si è più contagiosi anche se vaccinati e l’immunità può essere meno efficace e magari potrebbe durare meno nel tempo”.

Sull’ipotesi di un lockdown come a marzo 2020, il professore è dubbioso: “Difficile rispondere. C’è un’ondata di nuove infezioni che sta prendendo piede in Italia e in altri paesi in Europa, mentre in altri è stabile e in altre zone ancora c’è stato un calo netto dei contagi, ad esempio in USA e in Inghilterra. Bisogna riflettere se è necessario fare qualcosa di più dell’ondata di ottobre e novembre dove tutto sommato si è controllata con le zone a colori. Ora la curva è meno ripida, potrebbero bastare”.

Meno permissivo il professor Galli che vive e lavora in Italia: “Pur essendoci meno capacità neutralizzante, bisogna sottolineare che i vaccinati sviluppano meno contagiosità. La durata dell’immunità è ancora in discussione. Per questo ripeto che bisogna mettere in sicurezza anziani e persone fragili. Se il virus infetta molte più persone, gli ospedali si riempiono. Quello che ci preoccupa è che una terza ondata basata su queste tre varianti porta all’aumento delle persone infettate e se non chiudiamo in fretta è un problema. La situazione è preoccupante e potrebbe farci ripercorrere lo stesso percorso dell’Inghilterra. Il discorso vaccini è strategico in questo momento, poi servono tre cose: vaccinare molto, fare molti test e chiudere a zone per delimitare i focolai. La chiusura generale a marzo ha dato risultati molto importanti, ma alla riapertura non siamo stati capaci di fare mantenimento. O chiudi vaccinando molto o chiudi a zone fai lì tanti vaccini e contemporaneamente vaccini i fragili così da non mandare in crisi il sistema sanitario. Quindi lockdown più aggressivo dove c’è bisogno e meno dove c’è una necessità inferiore”.

 

 

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