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L'Ema accelera sul vaccino Johnson & Johnson: possibile ok l'11 marzo
Accelerazione dell’Unione Europea sulla questione vaccini. Dopo i ritardi dei primi mesi del 2021 e le accuse da parte di diversi leader per la lentezza nel processo di approvazione, l’Ema, l’agenzia europea per i medicinali che si occupa di effettuare la valutazione dei medicinali, ha fissato una riunione straordinaria per valutare il prodotto della Johnson & Johnson. Negli scorsi giorni la multinazionale americana aveva ricevuto l’ok della Food and Drugs Administration degli Stati Uniti per il vaccino monodose contro il coronavirus e ora si attende l'approvazione europea, che permetterebe di aumentare il numero di persone protette.
"L'Agenzia europea del farmaco convocherà una sessione straordinaria del suo comitato per i medicinali per uso umano l'11 marzo per prendere in considerazione l'autorizzazione del vaccino Johnson&Johnson. Quel giorno potrebbe essere emesso, se possibile, un parere sull'autorizzazione all'immissione in commercio di questo vaccino. Questa riunione straordinaria è organizzata nel contesto della valutazione del vaccino COVID-19 sviluppato da Janssen-Cilag International N.V. Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) è il comitato responsabile della preparazione dei pareri dell'Agenzia su tutte le questioni riguardanti i medicinali per uso umano” il testo del comunicato apparso sul sito dell’Ema, che discuterà del siero giovedì della seconda settimana di marzo.
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Rispetto agli altri prodotti autorizzati, ovvero quelli di Pfizer, di Moderna e di Astrazeneca, questo tipo di vaccino ha il vantaggio di essere monodose: basato su vettori derivati da adenovirus di serotipo 26 (Ad26) aveva indotto una forte risposta immunitaria come provato dagli “anticorpi neutralizzanti”, riuscendo a prevenire infezioni successive e proteggendo completamente o quasi completamente dal virus i polmoni di primati non umani (NHPs) nello studio pre-clinico. Già negli Usa è stato verificato che il vaccino in questione è "altamente efficace nel prevenire le formi gravi di Covid-19, incluse quelle derivanti dalle nuove varianti". Un'altra speranza concreta per sconfiggere la pandemia.