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La marijuana costa cara a Sartor: condannato

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La vita dopo la carriera da calciatore non sempre regala tranquillità e la possibilità di godersi i guadagni del campo. Tra gli ex giocatori finiti all’interno di inchieste giudiziarie dopo aver appeso gli scarpini al chiodo torna ad apparire il nome di Luigi Sartor, che qualche giorno fa era stato arrestato in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza di Parma per coltivazione di marijuana. Le oltre 106 piante sono state trovate dai finanzieri in un casolare abbandonato di Lesignano Palmia, piccola frazione della montagna parmense. Nella serra erano presenti anche lampade, ventilatori, confezioni già in fase di fioritura e altre pronte per l’essiccazione: le piante avrebbero fruttato almeno due chili di prodotto finale.

 

L’ex di Juventus, Inter, Roma e Parma, ha deciso di avvalersi del rito abbreviato ed è stato condannato ad un anno e due mesi e ventisei giorni di detenzione. Il difensore, residente a Parma, è stato fermato insieme a un coetaneo suo complice, Marco Mantovani: anche lui è stato condannato in tribunale, ma essendo incensurato ha avuto la sospensione della pena.

 

 

Sartor, il cui fermo era stato convalidato dal giudice Beatrice Purita che lo aveva sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, vedrà revocata la sospensione della pena a causa di una condanna precedente (il caso risale al 2015, una storia di maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna). Il giudice ha riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche ed escluso la recidiva, ma se la condanna attuale dovesse passare in giudicato, l'ex calciatore, che ha collezionato anche due presenze con la maglia dell’Italia, dovrà scontare anche i nove mesi della sentenza precedente. Il legale di Sartor, in passato coinvolto anche nel Calcioscommesse, ha chiesto la possibilità per il suo assistito di fare volontariato in una comunità per ragazzi tossicodipendenti: il tribunale ha dato l’ok.

 

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