Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Le scuole rischiano la chiusura: contagi in aumento nelle aule

Valentina Conti
  • a
  • a
  • a

Le varianti del Covid fanno tremare, i casi di positività in crescita nelle scuole pure. Così, mentre il governo dice no ad un possibile nuovo lockdown della scuola, le Regioni si organizzano: aumentano le chiusure forzate nell'intero territorio nazionale. Un percorso orientato ad utilizzare la Didattica Digitale Integrata al 100% sfruttando la chiusura nel periodo di vaccinazione di docenti e personale Ata. Il pressing si fa forte. Scuole offlimits in Campania da lune di, e si ritorna alla didattica digitale anche alle medie e superiori.

A comunicarlo è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la diretta social sulla situazione del contagio: «Alto rischio a causa delle varianti del virus, non è possibile andare avanti cosi. Dobbiamo prima vaccinare il perso nale scolastico a marzo e poi penseremo come e quando riaprire», le sue parole. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, polemizza: «La Campania è la regione d'Europa con il minor numero di giorni fatti a scuola in presenza. È una sconfitta della Regione».

Stop alle lezioni in presenza per tutte le scuole superiori delle Marche da oggi al prossimo 5 marzo per fermare il contagio da Coronavirus, più specificamente di quello collegato alle varianti. In Puglia, l'ultima ordinanza del presidente Emiliano punta sull'aspetto richiamato: nel documento viene, infatti, indicato che le Asl attueranno il piano di vaccinazione degli operatori scolastici entro la data di scadenza dell'ordinanza (14 marzo) comunicando alla Regione e alle scuole «il grado di copertura vaccinale raggiunto, affinché possano ritornare all'attività didattica in presenza, una volta completate le vaccinazioni».

Situazione molto simile in Calabria: «La proposta che ad oggi sembra essere stata condivisa è che le scuole rimangano chiuse per tutta la durata della vaccinazione», ha detto il Governatore Spirli. I numeri non lasciano ben sperare. «L'Italia è entrata nella terza fase della pandemia di Coronavirus. Aumenta Vincidenza, con picchi in alcune regioni e province autonome, ma soprattutto il trend è in crescita anche tra i giovani in età scolare, conseguenza forse della circolazione delle varianti. Non posso che esprimere preoccupazione per l'andamento dell'epidemia», ha evidenziato il direttore della Pre venzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monito raggio regionale della Cabina di Regia. Rimarcando: «Tende a saure il tasso di incidenza in età scolastica, al di sopra degli 11 anni in particolare. Non bisogna rilassarsi. Quando si parla di chiusure scolastiche sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici». Aggiungendo ancora: «Dobbiamo fare uno sforzo molto grande per contenere le varianti e siamo preoccupati per quelle brasiliana e sudafricana». Nei prossimi giorni il Comitato tecnico -scientifico si esprimerà e darà un quadro sulla diffusione del Covid negli istituti, come richiesto.

Il Comitato Nazionale Scuola in Sicurezza, in rappresentanza di oltre 10mila famiglie tra docenti, personale Ata e genitori, intanto, ha chiesto un incontro urgente al Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, per un aperto confronto sulle improcrastinabili e necessarie misure da adottare in ambito scolastico. A smarcarsi è l'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti: «Spero seriamente che il governo non chiuda le scuole», dice, ricordando che vi sono le condizioni per stare in presenza in classe, perché «in questi decenni abbiamo sviluppato tecnologie di tracciamento molto avanzate e di aiuto per la sicurezza negli edifici pubblici e nelle strutture scolastiche».

Dai blog