le indagini
Attanasio e Iacovacci morti nello scontro a fuoco. L'autopsia: non è stata un'esecuzione
Uccisi durante lo scontro a fuoco che si è scatenato dopo l'assalto al convoglio Onu su cui viaggiavano. Non è stata un’esecuzione, dunque, la morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci sono avvenute nel corso di un tentativo di sequestro terminato con un conflitto a fuoco. Il dato emerge dai primi risultati dell’autopsia disposta dalla procura di Roma e svolta oggi presso il Policlinico Gemelli.
Sono in totale quattro i colpi che hanno causato la morte, il 22 febbraio scorso, nella Repubblica democratica del Congo, dell’ambasciatore e del carabiniere. Attanasio è stato colpito all’addome e dalla tac non è emersa la presenza di residui metallici all’interno del corpo. Iacovacci è stato raggiunto invece da un primo colpo nella zona del fianco e da un secondo alla base del collo dove è stato trovato un proiettile integro di un Ak47 - Kalashnikov.
Inoltre sono state riscontrate fratture multiple all’avambraccio sinistro, un elemento che fa ipotizzare che il proiettile abbia colpito prima l’arto e poi il collo. I pm della Procura di Roma per ricostruire la dinamica dei fatti hanno disposto ulteriori esami balistici. Anche per determinare chi ha sparato i colpi mortali, se gli aggressori o il "fuoco amico" dei ranger.
Intanto sono fissati per domani i funerali dei due italiani. Rai1 trasmetterà domani, giovedì 25 febbraio dalle ore 9.20 alle 11 - a cura del Tg1 con la conduzione di Filippo Gaudenzi - le esequie di Stato dell’Ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci che si terranno a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Il sindaco di Limbiate Domenico Romeo ha proclamato il lutto cittadino per la scomparsa dell’ambasciatore. Venerdì verrà allestita la camera ardente dalle 10 alle 19 presso il palazzo comunale mentre sabato sono previste le esequie al campo sportivo della cittadina brianzola dove risiedono i genitori.