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Il grido dei no-vax contro i virologi. Davide Barillari: non possono decidere i Burioni di turno

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Le manifestazioni di piazza degli ultimi giorni indicano «come le restrizioni stanno danneggiano il tessuto sociale perché ledono ogni tipo di liberà. La didattica a distanza, l’obbligo della mascherina, il distanziamento, il non poter uscire: non c’è più una valvola di sfogo soprattutto per i giovani e questo scatena molta insofferenza sociale, anche perché non si vede nessun risultato dalle vaccinazioni. Quindi o non servono a nulla, o le misure prese fino ad oggi sono del tutto sbagliate e il virus non è così pericoloso come ci è stato detto». Lo dice all’Adnkronos Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio ed ex esponente del Movimento 5 Stelle, da tempo punto di riferimento del movimento no vax.

«Le persone stanno facendo tanti sacrifici e sforzi nella speranza che un giorno si torni alla normalità - rimarca Barillari - ma non si vede la luce alla fine del tunnel. Credo che si debba valutare come oggi si stia diffondendo il contagio e cambiare la strategia: ci sono tanti contagi tra anziani e in Rsa, allora tuteliamo quella fascia con restrizioni, ma lasciamo gli altri più liberi. Dobbiamo tornare a vivere, lavorare, studiare e frequentarci. Con i lockdown non si può andare avanti». Secondo Barillari, «si deve cambiare il Comitato tecnico scientifico» e per farlo «stiamo promuovendo azioni legali contro il Cts. Lo contestiamo come organo non indipendente e autorevole», precisa.

«Per me e per altre persone il Cts non è più affidabile», incalza Barillari. Ma chi dovrebbe entrare nel nuovo Comitato? «Persone che non abbiano interessi, personalità del mondo scientifico divergenti dal solito Burioni di turno - risponde il consigliere regionale - Spesso abbiamo visto che molti esperti vogliono solo apparire o andare contro ad altri colleghi. Abbiamo bisogno di un Cts autorevole e indipendente che non sia schiavo della politica». Farete manifestazioni in caso di nuove restrizioni o di un eventuale lockdown? «Più che manifestazioni in piazza - risponde - stiamo organizzando flash mob e campagne informative sul territorio. Oggi serve questo». 

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