Gli hanno sparato a bruciapelo: così è morto l'ambasciatore Luca Attanasio
L’assalto che è costato la vita in Congo all’ambasciatore italiano Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista locale Mustapha Milambo sarebbe stata opera di sei persone «armate con 5 armi tipo AK47 e un machete» che avrebbero «proceduto con colpi di avvertimento prima di costringere gli occupanti dei veicoli a scendere e seguirli fino in fondo al Parco, dopo aver sparato a uno dei conducenti per creare panico». È quanto sostiene il governo di Kinshasa in una nota - citata da Cas-Info - della commissione di crisi indirizzata al ministro dell’Interno incaricato degli affari interni, sicurezza e consuetudine della Repubblica Democratica del Congo.
Era Luca Attanasio l'obiettivo dei terroristi: "Volevano rapirlo"
Secondo la ricostruzione delle autorità congolesi, i rapitori avrebbero «sparato a bruciapelo alla guardia del corpo, morta sul posto, e all’ambasciatore ferendolo all’addome». L’attacco sarebbe avvenuto «alle 10:15» quando il convoglio sarebbe caduto «in un’imboscata a circa 15 km da Goma e 3 km prima del Comune rurale di Kibumba, più precisamente a Kanyamahoro sulla RN2 nel territorio del Nyiragongo», precisa ancora la nota.