Non è l'Arena, svolta buonista di Bassetti e Giletti si infuria: "È diventato un politico". Scontro clamoroso
La svolta buonista del virologo Matteo Bassetti arriva a sorpresa a Non è l'Arena, il talk condotto da Massimo Giletti andato in onda domenica 21 febbraio su La7. "Preferisco parlare dell'intervista al presidente Casini (Pier Ferdinando, che ha elogiato il trattamento avuto in ospedale da dove stato dimesso dopo il contagio del Coronavirus, ndr)... Sono stati fatti tanti errori in Italia ma guardiamo le molte cose positive..." dice il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova in collegamento per commentare l'anniversario dell'esplosione della pandemia di Covid-19 in Italia.
Giletti è basito, non si aspetta un atteggiamento così istituzionale da uno dei medici più battaglieri in tv. Poi si infuria: "Vabe', è diventato un politico, la vedremo in politica", sbotta il conduttore. "Scusi ho persone che hanno incassato milioni di euro per aver portato mascherine in Italia, speculando in modo legale sulla pelle delle persone" dice Giletti passando in rassegna i temi toccati nella puntata, "ma chi ha ruoli come il suo deve parlare in modo chiaro agli italiani". L'attacco è furioso: "Voi che state state lì conoscete le difficoltà che ci sono e lei lo sa meglio di me. Adesso che sia andato tutto bene da lei non l'accetto, la conosco da anni. A distanza di un anno bisogna avere il coraggio da dire che chi ha sbagliato deve pagare".
Basta terrorismo mediatico, il lockdown serve ai virologi
La palla passa a Bassetti, tramortito dal profluvio di accuse di Giletti. "Ma cosa devo dire, ha detto tutto lei... - dice offeso il direttore al San Martino di Genova - non voglio fare il politico, sono stato invitato per parlare da medico. Se vuole che faccia il politico è meglio che me ne vada..." "Ma non erano domande politiche", interviene il giornalista Luca Telese.
C'è una Dentone dietro Bassetti, il virologo buono che impazza in tv
Sul tavolo infatti ci sono i tanti punti oscuri della gestione della prima ondata dell'emergenze, le autopsie che non sono state fatte, lo scandalo dei piani pandemici e le zone rosse non realizzate ad Alzano e Nembro. "Non fare le autopsie è stato un errore grave" ammette allora Bassetti, che ritrova lo smalto perduto: "Avremmo capito di più per curare i pazienti. Da medico me ne assumo la responsabilità perché un atto fatto da colleghi, ma noi a Genova lo abbiamo proposto più volte e abbiamo portato avanti una ricerca per fare delle crio-biopsie sui pazienti deceduti".