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Stop spostamenti, zone, lockdown mirati. Il decreto Covid di Draghi prende forma

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L'appuntamento clou è per domani lunedì 22 febbraio con il Consiglio dei ministri convocato da Mario Draghi alle 9.30 per stabilire le nuove regole per il contrasto al Covid in vista del 5 marzo, da in cui smette di essere in vigore l'ultimo Dpcm. Ma già stasera con l'incontro tra governo e Regioni molti nodi verranno al pettine. 

 

Tra le misure che saranno contenute nel nuovo decreto Covid, il primo di Draghi, ci sarà una proroga del divieto di spostamento tra regioni, anche gialle. L'ipotesi più accreditate è quella della linea dure: si parla di uno stop prolungato fino al 31 marzo e non al 5, come ventilato nei giorni scorsi. Nelle riunioni di oggi a Palazzo Chigi infatti si sarebbe valutato di prorogare lo stop agli spostamenti, indipendentemente dall'area di rischio, fino allla fine del mese prossimo, sarebbe questa - riferiscono fonti di governo riportate dall'Adnkronos  - la linea che dovrebbe essere adottata nel Cdm in programma lunedì mattina alle 9.30.

 

Il confronto di stasera tra governo e regioni servirà a capire l'orientamento dell'esecutivo sulla divisione e zone e colori. Tra gli enti locali non c'è unanimità sulla proposta di una zona arancione nazionale per frenare i contagi. L'ipotesi è che il sistema  delle zone rosse, arancioni e gialli resti ma venga implementato l'intervento su aree circoscritte comunali e provinciali.  "Il presupposto per assumere decisioni valide è individuare una strategia che si fondi su elaborazioni oggettive tecnico scientifiche sulla base delle quali la politica si assumerà la responsabilità della decisione - si legge nella  bozza del documento che le Regioni presenteranno al governo  - Occorrono misure nazionali di base omogenee, come avviene nel resto del mondo, che superino l’attuale zonizzazione, salvo prevedere misure più stringenti per specifici contesti territoriali laddove i parametri rilevino significativi scostamenti. Le limitazioni generali e quelle specifiche dovrebbero in ogni caso tener conto dell’analisi dell’esperienza sin qui condotta, valutando le restrizioni che si sono rivelate più o meno efficaci, al fine di poter meglio soppesare quali attività sia necessario chiudere o limitare anche con protocolli aggiornati".

 

Intanto nell'ampia maggioranza che sostiene il governo si avanzano proposte. Il leader della Lega Matteo Salvini ha ribadito alcuni spunti da portare in Cdm, domattina. "MI aspetto un piano vaccinale serio e rapido, con il licenziamento di Arcuri che ha fallito, e un progressivo ritorno alla vita, con la riapertura nelle prossime settimane di tante attività (ristoranti la sera e palestre, teatri e attività sportive). Basta con gli annunci che seminano paura, rimettiamo al centro salute e lavoro, libertà e vita", ha detto Salvini mettendo sul tavolo un "ritorno alla vita" che dovrà essere commisurato con l'andamento dei dati del Covid mentre il 5 marzo scadono le restrizioni anche per cinema, teatri, palestre e piscine. 

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