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Vaticano in rosso di quasi 50 milioni perché ai commercianti sono stati garantiti veri ristori

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I ristori, quelli veri, decisi per la crisi dovuta alla pandemia mandano in rosso le casse del Vaticano. "Nessuno scandalo e nessun allarmismo "alla Dan Brown" sul bilancio della Santa Sede. Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell'Apsa (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica), ai microfoni del Tg2000, telegiornale di Tv2000, ha commentato i dati resi noti e che segnalano un deficit di 49,7 milioni di euro nel 2021, e ha rimarcato la priorità di Papa Francesco di mantenere i posti di lavoro e l'aiuto che il Vaticano ha dato ai commerciati sin dall'inizio del lockdown, ossia un terzo dei canoni di affitto. Aiuto che continua ovviamente anche oggi.

 

"Si tratta di stabilire delle priorità, perché quando manca qualcosa bisogna capire dove tagliare. E il Papa ha detto che da tagliare non c'é certamente niente né sul personale, né sugli stipendi", ha detto Galantino. "In questo periodo abbiamo garantito gli stipendi a tutti. A tutti è stato conservato il lavoro", ha poi sottolineato aggiungendo: "E' chiaro che viene chiesto un po' a noi di cambiare qualche stile di vita, capire che bisogna anche risparmiare e accentuare atteggiamenti e scelte di sobrietà".

 

Il presidente dell'Apsa ha spiegato che già immediatamente dopo la proclamazione del lockdown, il 10 marzo di un anno fa, si e' intervenuto in aiuto dei commercianti: "Personalmente, l'11 marzo, ho firmato un decreto con cui abbiamo voluto dare un segnale, da parte della Chiesa, soprattutto ai commercianti. Abbiamo dato lo sconto di un terzo sui canoni di affitto, l'altro terzo del canone abbiamo detto che ce lo avrebbero pagato quando gli esercizi commerciali sarebbero tornati alla normalità. Pagano solo un terzo in questo momento. E' evidente che tutto questo va a impattare sul bilancio della Santa Sede, ma io non sarei cosi' allarmista come certi giornali alla Dan Brown che hanno sempre bisogno di creare scandali".

 

"Non ci sono scandali - ha concluso - c'e' la difficolta' che in questo momento vivono tutti e vive anche la Chiesa. Ed e' un momento anche per noi per interrogarci, per chiederci se le spese sono tutte essenziali, o se c'e' qualcosa su cui possiamo lavorare".

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