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Uomo ucciso da carabiniere, il sindacato di polizia vuole il taser

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Uomo ucciso da un carabiniere. Riesplode la polemica sul taser. Il Mosap chiede di dare lo strumento agli agenti per evitare morti e assicurare più facilmente i criminali alle forze dell'ordine.

 

 

«Se quei militari fossero stati dotati di taser, oggi avremmo un criminale in arresto e non un corpo in obitorio». Lo ha dichiarato, Fabio Conestà, segretario del Mosap, Movimento sindacale autonomo di polizia, in merito all’uccisione di un uomo raggiunto da un colpo di pistola esploso da un carabiniere nel Biellese.

 

 

«Tanta propaganda, foto e proclami, ma alla fine nelle mani delle forze dell’ordine, c’è solo la patata bollente - si legge in una nota - pensate che questo collega, adesso, non dovrà fare i conti con la giustizia? Ben venga il cosiddetto atto dovuto, perchè gli permetterà di nominare un perito e difendersi. Ma chi pagherà tutto questo? L’amministrazione di appartenenza o il collega di tasca propria? Ogni volta - continua Conestà - la storia è sempre la stessa: uomini in divisa chiamati a compiere il proprio dovere con il bagaglio di annose conseguenze al seguito. La scorsa notte un uomo armato di coltello ha tentato di uccidere un Carabiniere, questi si è difeso e ha sparato. Speriamo nel buon senso e che difendere la propria vita non diventi l’atto di un omicida senza scrupoli. Se chi di dovere ci avesse ascoltato - conclude - non staremmo qui a parlare di questo. Pochi proclami e più fatti, dateci il taser».

 

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