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La donna uccisa si era pagata il funerale. Così Clara aveva capito tutto

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Una lunga scia di mimose accompagna tutto il marciapiede di via Colombo dove è stata uccisa Clara Ceccarelli, vittima dell’ex compagno che non accettava la fine della loro relazione. Il fiore simbolo delle donne, scelto non a caso per ricordare l’ennesima vittima di femminicidio. Quattro sono state le donne uccise a Genova nel 2020 mentre Clara è stata la prima del 2021. Clara è stata uccisa all’interno del suo storico negozio di pantofole, colpita da trenta coltellate dall’ex convivente, operaio edile con il vizio dei gioco e che in passato aveva tentato più volte il suicidio. Dopo aver colpito la donna, morta prima dell’arrivo dei soccorritori, l’uomo si era dato alla fuga per poi essere intercettato dalla Polizia qualche ora dopo: «Sono io l’uomo che cercate».

 

 

 

In questura l’uomo, 59 anni, non è stato sottoposto a interrogatorio formale ma è stato immediatamente trasferito nel carcere di Marassi per poi essere sottoposto a fermo di polizia Giudiziaria per omicidio volontario aggravato. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice: «Sono andato lì e abbiamo discusso, avevo un coltello e l’ho colpita» ha raccontato. La perizia psichiatrica sarà affidata lunedì al medico Gabriele Rocca mentre lunedì pomeriggio è in programma l’autopsia sul corpo della vittima, che sarà eseguita dal medico legale Lucrezia Mazzarella. Oggi sono anche emersi dettagli inquietanti: l’uomo la perseguitava da mesi, era stato anche visto urinare contro la sua saracinesca. Clara era spaventata «faceva sempre brutti sogni - ha detto il commesso che saltuariamente Clara chiamava nel suo negozio - e due settimane fa era andata a pagarsi il suo funerale». A confermarlo anche il titolare del bar della via dove è stata uccisa: «Mi ha detto, Piero sai sono andata a prendermi un posto a Staglieno, voglio farmi cremare».

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