Zitti tutti, parola al presidente dei virologi Caruso: no al lockdown nazionale
No a un nuovo lockdown nazionale, «un’imposizione che oggi non possiamo più dare in questi termini». E basta con il disorientamento creato fra i cittadini da «tante voci che dicono cose contrastanti, un giorno una e un altro l’opposto». Auspica «il mantenimento del sistema "a colori", che pur con oggettive criticità ha permesso un equilibrio tra vita e sorveglianza virale», e «una revisione» del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), intervistato dall’Adnkronos nel giorno in cui si delinea la strategia del nuovo governo Draghi.
Rebus varianti ma il lockdown non serve. La voce autorevole che smonta i "terroristi" del virus
Grazie al modello dell’Italia suddivisa in fasce di rischio, «non c’è dubbio che abbiamo tenuto l’epidemia di Covid-19 sotto controllo evitando al Paese i disastri visti in altre nazioni europee - afferma l’esperto, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università degli Studi di Brescia - è giusto, come si sta facendo anche in Lombardia con 4 Comuni che da stasera diventeranno "zona rossa" contro la diffusione delle nuove varianti di Sars-CoV-2, adottare misure specifiche e chirurgiche quando ci sono situazioni da tamponare e sorvegliare. Significa tutelare il territorio in pericolo, garantendo altrove il mantenimento delle attività».
«È doveroso considerare che la popolazione ha bisogno di lavorare e di vivere una quotidianità», rileva Caruso. «Se manteniamo questa strategia, e se ognuno di noi continua a fare la sua parte rispettando le regole che ci siamo dati, poche ma essenziali - precisa - io non vedo la necessità di un lockdown generalizzato».
Nella comunicazione in era pandemica «dobbiamo essere molto chiari - ammonisce poi il presidente dei virologi - Invece vedo molta confusione, voci contrastanti che una volta dicono una cosa e subito dopo ne dicono un’altra». Per Caruso, sarebbe giusto "rimettere mano" al Cts: «Bisognerebbe dargli un portavoce unico che ne riassuma la maggioranza delle opinioni - osserva - e servirebbe che il Comitato tecnico scientifico fosse finalmente costituito anche da esperti del campo come i
virologi, perché non si può fare un Cts in cui i virologi specialisti in materia non sono rappresentati».
E mentre il premier Mario Draghi ha prospettato per il 2022 un ritorno ai dati economici pre-pandemia, anche dal punto di vista del virologo l’anno prossimo sarà quello decisivo per sperare in una ritrovata normalità. «Nel momento in cui riusciamo a fare una vaccinazione di massa velocissima, il più veloce possibile - evidenzia Caruso - riusciremo anche a mettere in sicurezza il Paese» a livello sanitario, «a non far circolare il virus impedendogli di mutare come oggi sta facendo con grande rapidità».
Se il piano vaccinale avrà successo, «già l’autunno-inverno 2021 potremo viverlo con maggiore tranquillità, contando su una normalizzazione vera nel 2022». Il numero uno Siv-Isv concorda con il presidente Usa Joe Biden che prevede un prossimo Natale diverso da quello che abbiamo vissuto: «Potrà essere molto migliore - conferma lo specialista - ma davvero dipenderà da quanto efficaci saranno le campagne vaccinali e da quanto riusciremo a bloccare questo virus. Camminando indisturbato - avverte Caruso - continuerà a mutare e potrebbe generare altre nuove varianti preoccupanti».