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Domani riaprono le piste da sci, anzi no. Ora Speranza pensa al dietrofront

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Domani riaprono le piste. Forse. Dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico alle regioni in fascia gialla per la partenza della stagione sciistica, o quel che rimane, incombe la possibilità di un ennesimo rinvio che a questo punto rischierebbe di essere definitivo. 

 

Secondo le voci dell'ultim'ora, infatti, il ministro della Salute Roberto Speranza, appena confermato al suo posto nel governo di Mario Draghi che ha giurato ieri, sembra intenzionato a convocare gli esperti del Cts sull'ipotesi rinvio per prendere una decisione nelle prossime ore. I dati preoccupano, e l'ulteriore proroga sarebbe motivata dalla diffusione delle varianti Covid. La novità è che la decisione dovrà essere valutata anche dalla neoministra alle Autonomie regionali, Maria Stella Gelmini.

 

Il governo su parere del Cts ha dato il via libera una settimana fa per la riapertura degli impianti da sci a partire da domani. Il calendario delle riaperture scatta da lunedì 15 febbraio con Lombardia e Piemonte, mercoledì 17 febbraio sarà la volta del Veneto per scelta del governatore Luca Zaia. e del Trentino. Giovedì 18 febbraio piste aperte in Val d’Aosta e il 19 in Friuli Venezia Giulia.

 

Tutte regioni gialle, niente da fare a prescindere dalle decisioni dell'ultim'ora per quelle arancioni come Abruzzo, Liguria e Toscana, e la provincia autonoma di Trento, salite di fascia di rischio venerdì.

La riapertura, in igni caso, è vincolata da regole per ilcontrasto e il contenimento del contagio. Si parte dall'obbligo di indossare mascherine Ffp2 mentre cabinovie, funivie e seggiovie dovranno avere una capienza massima del 50% (le seggiovie all’aperto potranno arrivare fino al 100%). In Veneto, Lombardia e Piemonte non si potrà superare il 30% della portata oraria complessiva per tutti gli impianti di risalita delle piste. Sempre che si aprirà. 

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