Ecco le regioni che cambiano colore. La variante inglese dilaga: "Presto sarà dominante"
I dati hanno parlato e arrivano le ordinanze che cambiano i colori delle regioni. In peggio. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, sta infatti per firmare nuove provvedimenti che andranno in vigore a partire da domenica 14 febbraio.
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Passano in area arancione le Regioni Abruzzo, Liguria, Toscana e la Provincia Autonoma di Trento. La Sicilia passa in zona gialla a scadenza della vigente ordinanza. A preoccupare è la diffusione delle varianti Covid che in certi territori rappresentano già la metà dei casi positivi riscontrati.
L’indagine di ministero della Salute e Iss sulla presenza della variante inglese «ha riscontrato una prevalenza nazionale del 17,8% ma con un range molto alto tra regioni, con aree che arrivano anche a oltre il 50%, altre da 0 a 5%», ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, al punto stampa per l’analisi dei dati di monitoraggio settimanali. Si tratta, ha spiegato, «di differenze dovute al caso, cioè alla data di introduzione della variante. Perché corre più dei ceppi circolanti ’normalì, e tende a diventare predominante. Questo fa sì che si sostituisca agli altri ceppi circolanti». Visti i dati, secondo Rezza «questa epidemia di variante inglese non è ancora matura, il virus ha cominciato a circolare da poco, per questo è stato importante riuscire a identificare il fenomeno precocemente».
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«Il dato di circa il 18% di prevalenza» della variante inglese in Italia «è in linea con quelli europei, ma sappiamo che la variante inglese nell’arco di 5 o 6 settimane potrebbe sostituire completamente o quasi l’altro ceppo virale attualmente circolante», ha poi affermato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, nella conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull’epidemia di Covid-19.
«Siamo in una fase delicata dell’epidemia con una circolazione diffusa delle varianti che hanno una maggiore trasmissibilità. Ci sono contesti regionali dove c’è un elevato numero di contagi. È un quadro che richiede grande attenzione» ha detto ancora Brusaferro secondo cui «la curva dei contagi è stabile, il numero delle regioni che segnalano un aumento però comincia a crescere. Tutte le regioni viaggiano tra 100 e 200 casi per 100 mila abitanti, con popolazioni più giovani che contraggono l’infezione. L’Rt nazionale sale a 0,95 dal dato della scorsa settimana che era meno di 0,90».
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Questa settimana si osserva una stabilità nel livello generale del rischio, con 7 tra Regioni e Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni o Province hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno. È quanto si legge nella bozza del monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss. Sono dieci (rispetto alle 11 della settimana precedente) le Regioni o Province autonome con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nove con rischio basso.
Intanto si apprende che sono 13.908 i nuovi casi di coronavirus riscontrati oggi in Italia dopo aver analizzato 305.619 tamponi, con l’indice di positività al 4,55%. Nelle ultime 24 ore si registrano altri 316 morti, che portano il totale delle vittime a 93.045 da inizio pandemia. Scendono ancora i ricoveri in terapia intensiva, dove ad ora ci sono 2.095 persone (-31 da ieri). Sono 2.202.077 i guariti in totale (+16.422), 402.174 gli attualmente positivi (-2.845). Questi i dati del bollettino odierno sui contagi del coronavirus elaborati dal ministero della Salute e consultabili anche sul sito della Protezione civile.