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É morto il re del porno Larry Flynt

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È morto a 78 anni Larry Flynt, il re del porno e strenuo sostenitore della libertà di espressione. Era paraplegico fin dal 1978 a causa di un tentativo di ucciderlo da parte di un suprematista bianco. Ricoverato all’ospedale Cedars-Sinai a Los Angeles, è deceduto per «l’insorgere di un’improvvisa malattia», con la moglie Liz e la figlia Theresa accanto al suo letto, ha riferito un portavoce. Editore della famosa rivista pornografica Hustler, Flynt era noto per le sue battaglie a difesa della libertà di espressione e per estensione della pornografia. Celebre la sua lotta con il predicatore evangelico Jerry Falwell, finita in tribunale: la Corte Suprema gli diede ragione dopo essere stato denunciato dal religioso per una pubblicità caricatura sulla rivista. Oltre a questa, il suo impero comprende anche canali televisivi per adulti, un casino, distribuzione di film e merchandise.

Democratico, nel 1998, mentre il presidente Bill Clinton era nella bufera per il caso Lewinsky, offrì un milione di dollari per chi avesse fornito informazioni su alti esponenti del governo coinvolti in scandali sessuali. Ugualmente nel 2017 comprò una pagina sul Washington Post e offrì una ricompensa di 10 milioni di dollari per informazioni che portassero «all’impeachment e alla rimozione dall’ufficio di Donald Trump». 

Sulla vita di Larry Flynt è stato fatto anche un film, uscito nel 1996, dal titolo «The People vs Larry Flynt» (in Italia uscito come «Larry Flynt - Oltre lo scandalo») diretto da Milos Forman. La pellicola ripercorre la nascita della rivista Hustler negli anni ’70, la vita sfrenata del re del porno ma anche l’attentato che lo lasciò paralizzato, la tossicodipendenza della quarta moglie Althea, che morì di Aids, e le battaglie giudiziarie, in particolare quella contro il predicatore Falwell. Il film, candidato agli Oscar, vinse due Golden Globe per la regia e la sceneggiatura; Forman ottenne anche l’Orso d’Oro dal Festival di Berlino del 1997.

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