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Fino a dieci anni di galera a chi viola la quarantena. Londra dichiara guerra ai furbetti del Covid

Linea dura e sanzioni esemplari per i furbetti del Covid. In Gran Bretagna il governo del primo ministro Boris Johnson ricorre alle misure draconiane. L'ultima iniziativa che infiamma il dibattito pubblico mentre la variante inglese del virus fa schizzare i contagi è quella del  ministro della Salute Matt Hancock che ha annunciato pene fino a 10 anni di carcere per chi violerà i termini della quarantena previsti per i viaggiatori provenienti dai Paesi indicati nella ’lista rossa', oltre a multe fino a 10mila sterline.

 

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Stamani la misura è stata difesa dal ministro dei Trasporti, Grant Shapps, secondo il quale i britannici «si aspettano azioni molto dure» contro i trasgressori e la pena massima indicata riflette la gravità del reato. Non è dello stesso avvito l’ex giudice della Corte Suprema Lord Sumption, che ha fatto notare come nell’ordinamento britannico siano previste pene più lievi per reati più gravi della violazione della 
quarantena.

 

In un intervento sul Daily Telegraph, Lord Sumption ha esplicitamente accusato Hancock di aver perso il senso della realtà. «Pensa veramente che omettere un viaggio in Portogallo sia peggio di un gran numero di reati con armi da fuoco o dei reati sessuali sui minori, per i quali il massimo è sette anni?», ha chiesto l’ex giudice. In base alle nuove regole introdotte dal governo di Boris Johnson, da lunedì scorso chi arriva in Inghilterra provenendo dai Paesi che fanno parte della ’lista rossà deve mettersi in autoisolamento in alberghi indicati dalle autorità, al costo di 1.750 sterline. Inoltre, ai viaggiatori viene imposto di pagare di tasca propria i test che verranno eseguiti durante il periodo di quarantena. Le misure sono state imposte per il timore che i vaccini attualmente utilizzati nel Regno Unito non siano efficaci contro varianti del virus individuate in altri Paesi.

 

Il carcere per un massimo di 10 anni previsto per i trasgressori delle nuove regole appare un’«esagerazione» anche per l’ex parlamentare conservatore ed ex procuratore generale Dominic Grieve, che definisce la misura «un errore» e «totalmente sproporzionata».

Intervenendo ai microfoni della Bbc, Grieve ha affermato che «la realtà è che nessuno riceverà comunque una condanna simile, i tribunali semplicemente non la applicheranno». Sono circa 1.300 le persone che ogni settimana fanno ingresso nel Regno Unito, provenienti dai 33 Paesi indicati al momento nella ’lista rossà, che al momento comprende anche Brasile, Portogallo e Sudafrica. Attualmente, i viaggi internazionali sono vietati, con pochissime eccezioni previste. Oltre alle nuove regole, a tutti i viaggiatori che fanno ingresso nel Regno Unito è già richiesto di esibire un certificato di negatività al coronavirus.