fotoreporter morto a madrid
La mamma di Biondo: "Altro che suicidio, Mario è stato ucciso"
Come reagireste se la moglie di vostro figlio, trovato morto in circostanze misteriose e successivamente archiviato come suicidio, si opponesse alla riapertura del caso nonostante siano emerse nuove prove che porterebbero verso un omicidio premeditato? Questo è solo un piccolissimo, ma importante dettaglio di una vicenda umana e giudiziaria che ha dell’incredibile. Mario Biondo era un giovane e brillante fotoreporter italiano, la sua vita scorreva apparentemente felice a Madrid dove viveva da un anno con la moglie Raquel Sanchez Silva, di dieci anni più grande, famosa conduttrice spagnola. I due si erano conosciuti durante l’edizione ispanica dell’isola dei famosi ed immediatamente era scoppiato l’amore. Dopo solo sei mesi, nel 2012 le nozze da favola a Taormina. Ma quella «favola» ebbe una vita brevissima ed il 30 maggio del 2013 il corpo di Mario venne trovato appeso con un foulard ad una libreria della casa dove viveva a Madrid con Raquel. «Suicidio» dissero immediatamente gli inquirenti spagnoli e così quel caso venne archiviato come tale dai giudici iberici. Quella tesi non ha mai convinto la mamma di Mario, Santina, ed il papà del giovane cameraman, Pippo, che con coraggio e determinazione hanno ricercato da subito la verità. «Mio figlio è stato ucciso - racconta Santina - ed io, con mio marito, non avremo pace finché ridaremo dignità a Mario».
Come era suo figlio Santina?
«Mario era un ragazzo eccezionale, il figlio che ogni madre vorrebbe avere; era timido e introverso ma allo stesso tempo amava la vita e la viveva con entusiasmo».
Quando decise di fare il cameraman?
«Posso dire che era figlio d’arte in quanto mio marito faceva lo stesso lavoro e così, sin da piccolo, Mario si appassionò. Pensi che a tredici anni riprese il matrimonio di suo zio in modo meraviglioso».
Quando suo figlio le disse che era innamorato e che si voleva sposare cosa pensò?
«Il primo pensiero era che il tutto avveniva in maniera troppo rapida. Nel giro di sei mesi Mario e Raquel decisero di fare questo passo importante ma alla fine io li rispettai e mi convinsi che avesse trovato l’anima gemella...».
Ma così non fu...
«In realtà quando sentivamo Mario lui raccontava di essere felice. Aveva mille progetti e fino alla sera in cui morì non mancava mai di raccontarci le cose positive anche ai suoi fratelli».
Insomma niente faceva presagire ad una volontà suicida?
«Assolutamente nulla anzi. Insieme a Raquel avevano prodotto una serie di documentari di viaggio che avrebbero dovuto vendere a TeleCinco».
Ed invece quel 30 maggio accadde la tragedia. Come siete stati avvisati?
«Ci fu una telefonata di Raquel che gridava "Mario è morto, Mario è morto" seguita da un’altra, davvero inquietante di un amico di Raquel che, gelidamente , ci disse "Mario si è impiccato". Per noi si fermò il mondo».
Lei non credette mai all’ipotesi del suicidio?
«Volammo a Madrid e mi creda i primi giorni ero come un pugile suonato. Non capivo nulla ma non ero cretina. Infatti fu la stessa Raquel, con le versioni una diversa dall’altra in poche ore a farmi nascere il dubbio che qualche cosa di diverso era accaduto».
Mi può spiegare Santina?
«La prima versione di Raquel fu che Mario si era suicidato perché aveva problemi di fertilità».
In che senso?
«Raquel mi raccontò che voleva un figlio da Mario ma questo non arrivava. Così Mario, secondo la moglie, depresso si ammazza».
Direi che è una versione alquanto bizzarra, non crede?
«Mi scusi ma come è possibile uccidersi se il 5 giugno, pochi giorni dopo, c’era un appuntamento con il medico per la coppia per fare l’inseminazione? Ma andiamo avanti, le racconto la seconda versione di Raquel quando capì che nessuno le credeva?».
Mi dica Santina.
«Raquel nel pomeriggio mi disse che secondo lei Mario stava portando avanti una tecnica di rilassamento yoga che finì male. Ma le sembra che una persona si leghi un foulard al collo per rilassarsi?».
Effettivamente anche questa versione appare bizzarra. La terza?
«Qui siamo alla totale follia. Raquel disse che Mario era morto per un gioco auto erotico finito male. Ossia si era legato alla libreria e aveva iniziato a masturbarsi...».
E lei che pensò?
«Tante cose; prima di tutto ero sconvolta di come, da subito, la moglie di mio figlio cercasse di gettare ombre su Mario e poi tecnicamente le cose non tornavano».
In che senso?
«Mario era appeso alla libreria con i calzoni del pigiama chiusi...e la presunta masturbazione? Insomma fu proprio il comportamento tenuto in quelle quarantotto ore da Raquel che io e mio marito capimmo che stavano nascondendo qualcosa».
Però durante il funerale Raquel pianse e sembrava affranta.
«Le chiedemmo di venire a stare a casa nostra e ci rispose che non se la sentiva di stare nel letto che aveva condiviso con Mario...».
Un gesto nobile però, non crede?
«Si. Ma poi scoprimmo che alloggiava nell’albergo nella stessa stanza con il proprio manager. Comunque dal giorno del funerale nessuno vide più Raquel».
Adesso però le cose stanno cambiando rispetto alle indagini spagnole.
«La Procura Italiana ha fatto le rogatorie internazionali che hanno portato a delle omissioni gigantesche».
Tipo?
«Quando riesumammo la salma di Mario avevamo letto dell’autopsia fatta in Spagna che non esistevano segni di violenza sul corpo di Mario».
Ed invece?
«Scoprimmo che l’autopsia non era stata fatta e, per esempio, il cranio di Mario non fu mai aperto e non analizzò molti organi. Da lì abbiamo compreso come nel cervello di Mario c’era una tumefazione lungo la tempia destra. Una omissione gravissima. Così come nessuno fece uscire le foto del corpo di Mario se non dopo due anni evidenziando come, in modo chiaro e netto, non poteva essersi impiccato da solo».
Cosa vi fa credere questo?
«È tutto negli atti della Procura di Palermo. Mario aveva due solchi, uno davanti ed uno dietro, impossibile se uno si impicca; oltre al fatto che il segno posteriore sul collo era prodotto da un elemento diverso dal foulard al collo; perché? Poi, altra incongruenza, il corpo di Mario, se avesse fatto tutto da solo , si sarebbe mosso e fatto cadere non solo la libreria (che teneva quaranta chili massimo) ma anche i libri. Mario è stato posizionato lì da qualcuno per fingere che fosse un suicidio».
E perché questo secondo lei Santina?
«Mario aveva scoperto qualche cosa di grosso che riguardava qualcuno di importante»
Cioè?
«Intanto già a dicembre, quando a Raquel fu regalato un nuovo IPhone, Mario sbirciando in quello vecchio si accorse di qualcosa di strano. Questo lo ricordo perché fu fonte di discussione. Inoltre sulle mail di Mario, e questo è provato, ci furono accessi dopo la sua morte che cancellavano 996 gigabyte di materiale, perché?».
Mi dica Santina secondo lei per quale motivo?
«Se pensa che Mario, nelle ricerche su Google, cercava spasmodicamente "Raquel nuda; Raquel porno" penso che lei possa intuire».
Aveva timore che sua moglie avesse una seconda vita?
«Questo non posso dirlo certo che, a mio modo di vedere, Mario era entrato in possesso di informazioni scottanti che potevano rovinare delle reputazioni».
E per questo secondo lei è stato ucciso?
«Penso che Mario sia stato fatto tacere per sempre e che la cancellazione delle mail, le autopsie mai fatte, le reticenze e le contraddizioni della moglie siano segni evidenti che qualcosa è stato occultato».
La giustizia italiana però sta portando avanti con forza questo caso, non crede?
«Sicuramente è partita a grande velocità ma adesso siamo al momento finale e speriamo che entro maggio di quest’anno si possa indagare per omicidio».
Avete fatto fare una perizia importante al Generale Garofano?
«Quella e per noi decisiva e ringrazio il Generale della sua disponibilità».
Ma lei ha qualche pensiero su cosa è accaduto?
«Posso solo constatare che se una persona, Raquel in questo caso, è in buona fede sarebbe felice di dare l’approvazione perché si faccia luce su ciò che è accaduto a suo marito. Diversamente mi chiedo il perché non è al nostro fianco per conoscere la verità».