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Il Lazio torna zona gialla da lunedì: riaprono i bar e i ristoranti a pranzo

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L’Italia si scolora. Dall’arancione la tinta preminente diventa quella gialla, il colore che verrà assegnato ad esempio al Lazio da lunedì 1° febbraio, mentre il rosso addirittura scompare. Nella fascia arancione restano solamente cinque regioni: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la provincia autonoma di Bolzano. Nelle altre ci sarà maggiore possibilità di movimento, si potrà tornare a consumare dentro i bar e i ristoranti potranno rimanere aperti a pranzo, anche se la decisione di modificare il colore delle regioni da lunedì e non da domenica sta scatenando le proteste degli esercenti che perderanno anche questo weekend di incassi, mentre la sera continuerà solo l'asporto. Rimane il coprifuoco alle 22, così come tutte le altre limitazione come ad esempio la chiusura di palestre, piscine, teatri, cinema e stadi.

Ma intanto arriva un segnale che l’epidemia resta in una fase delicata ma c’è un oggettivo miglioramento, anche se contenuto. L’Rt nazionale infatti è 0.84 (range 0,75- 0,98) in diminuzione e con il limite superiore inferiore a 1. Solo una regione, l’Umbria, ha una classificazione di rischio alto mentre dieci sono nella fascia moderata ed altrettante in quella bassa. Per quanto riguarda l’Rt solamente il Molise fa registrare un valore superiore a 1 compatibile con uno scenario di tipo 2.

Buone notizie anche per quanto riguarda le terapie intensive che, a livello nazionale, fanno registrare un tasso del 28%, inferiore alla soglia critica del 30%. Scende il numero di persone ricoverate in area medica. In calo pure il dato dell’incidenza, basato sui casi registrati ogni 100 mila abitanti. Si passa da 339,34 a 289,35. Numeri comunque lontani da quella soglia dei 50 necessaria per poter effettuare con buoni risultati il tracciamento.

«C’è un miglioramento ma è contenuto, non ci dobbiamo rilassare troppo. Va mantenuta una grande attenzione», il monito del presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro davanti a una decrescita che «è lenta ma comunque c’è». Una situazione che, gli fa eco Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministro della Salute, è «indubbiamente migliorata» con una tendenza «positiva».

Di situazione «incoraggiante» parla il ministro della Salute, Roberto Speranza, mettendo in luce come questo sia « frutto dei comportamenti corretti delle persone e delle misure di Natale che hanno funzionato». L’Italia in sintesi sta meglio di molte altre nazioni europee. Allo stesso tempo Brusaferro conferma però come l’allarme dell’intelligence relativo alla sottostima dei casi sia assolutamente reale. «Stimiamo che il numero dei positivi intercettati sia in rapporto di 1 a 3, 1 a 4 rispetto ai positivi reali. Questa è un’informazione nota a tutti gli epidemiologi», dice a riguardo.

Per alcuni governatori comunque quello di oggi è un giorno da vivere con soddisfazione, a partire da Attilio Fontana presidente della Lombardia al centro di una lunga diatriba con il ministero della Salute sulla colorazione della sua regione. «Abbiamo lottato perché, come attestano i dati, i lombardi meritano questa riduzione delle restrizioni», dichiara esortando comunque tutti i cittadini a mantenere comportamenti virtuosi. Un mantra recitato da tutti i governatori posizionati in zona gialla. Anche perché, l’avvertimento dell’Iss, un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane «è possibile», qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.

Prudente il messaggio di Nicola Zingaretti: «Il Lazio torna in zona gialla. La permanenza in fascia arancione, grazie alla collaborazione di tutti, è durata solo 2 settimane. Una buona notizia che darà respiro all’economia. Ora però dobbiamo fare attenzione a non gettare a mare i sacrifici fatti in queste settimane. Manteniamo alto il livello di attenzione, evitiamo gli assembramenti, rispettiamo le norme di precauzione o i contagi saliranno di nuovo. Faccio un appello agli esercenti dei locali: continuate a far rispettare tutte le regole, soprattutto le presenze al chiuso e i distanziamenti ai tavoli; è fondamentale per tenere bassi i contagi e rimanere in fascia gialla».

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