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Dopo Morra arriva Corrado Augias ad insultare i calabresi. Reagiscono Lega e Fdi

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Ma che hanno fatto i calabresi a certi intellettuali? Dopo le volgari esibizioni di Nicola Morra, il grillino ancora asserragliato alla presidenza della commissione antimafia nonostante gli insulti riservati alla compianta Jole Santelli, adesso ci si mette pure Corrado Augias.

Il giornalista deve esibirsi per forza anche lui sul tema e se ne esce davvero male. “La Calabria purtroppo è una terra perduta, ho il sentimento che sia irrecuperabile. L’ho visto anche in occasione delle ultime elezioni: avevano un candidato ottimo e hanno eletto un’altra persona (Jole Santelli) che sfortunatamente è mancata”. Ovvero, non era ottima la governatrice che i calabresi avevano liberamente scelto. Siamo allo scempio, ormai questi signori si sentono autorizzati a dire di tutto e di peggio su una terra martoriata soprattutto dai loro padrini politici.

E mentre Salvini spara un “vergognati” indirizzato ad Augias dalla propria pagina Facebook si fa sentire duramente anche la deputata calabrese di Fdi, Wanda Ferro: “È forse il momento di chiarire che essere di sinistra non equivale ad avere la licenza di esprimere qualunque genere di offesa razzista su un popolo onesto, laborioso e dignitoso come quello calabrese”. “Non può essere concesso ad un ex parlamentare europeo del Pds ed intellettuale di riferimento del centrosinistra - prosegue Wanda Ferro - di utilizzare espressioni razziste e impregnate di odio etnico. Parole che se fossero state pronunciate da un politico di centrodestra avrebbero determinato, giustamente, il linciaggio mediatico e l’indignazione del mainstream. Non mi aspetto, naturalmente, tanta onestà intellettuale da chi accetta con il sorriso che la moglie del presidente Trump venga definita una escort nel corso di una trasmissione Rai. Eppure le analisi tardo-lombrosiane da quattro soldi dispensate dal recidivo Augias, che ha già avuto modo di affermare che la società calabrese e le sue istituzioni coincidono con la criminalità, non possono passare sottotraccia”.

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