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La giustizia paralizzata dall'informatica e dalla miopia. L'allarme di Confintesa

“La Giustizia rischia la paralisi totale a seguito di un progressivo e veloce deterioramento dei servizi con frequenti, prolungati, esasperanti blocchi dei servizi che provocano disagi a cittadini, avvocati, magistrati, funzionari” Lo dichiara Claudia Ratti Segretario Generale di Confintesa Funzione Pubblica in merito ai gravi disagi degli utenti, cittadini, personale della giustizia e avvocati, che vedono allungarsi i tempi dei processi e vanificare gli sforzi e le risorse economiche che sono state investite negli ultimi 20 anni.

“In particolare - continua la sindacalista - il Processo Civile Telematico e le notifiche penali sono solo i due esempi più eclatanti, negli ultimi anni, che, nonostante una disponibilità economica anche maggiore rispetto al passato, una serie di scelte organizzative criticabili hanno portato all’esaurimento della spinta propulsiva e al deterioramento dei sistemi esistenti. Le iniziative, pur esistenti, non sono trasparenti e vengono realizzate in modo “autoreferenziale” e distante dagli altri protagonisti: uffici giudiziari ed avvocatura. Il degrado generale è stato più volte segnalato da Confintesa FP anticipando i problemi che poi si sono puntualmente riscontrati, il personale è stanco e demoralizzato e chi può fugge, in preda allo scoramento, verso aziende private o altre pubbliche amministrazioni. Confintesa FP  - conclude Claudia Ratti - non accetterà di veder buttare alle ortiche tutto l’eccellente lavoro svolto negli ultimi venti anni per la miopia di chi governa e chiede che il testimone della DGSIA sia passato ad un Direttore Generale tecnicamente competente e lungimirante. Nel frattempo, avvocati e cittadini stazionano nelle aule di giustizia, in barba al distanziamento e sotto lo sguardo di chi dovrebbe vigilare ed evitarlo, mettendo a repentaglio la salute di tutti, anche nell’Italia 'zona rossa'".