battaglia vaccini
Vaccini, l'Italia fa causa alla Pfizer per i ritardi: mancate consegne dei flaconi
Per la battaglia dei vaccini si passa al le carte bol late. Il taglio del le forniture annunciato dal produttore farmaceutico Pfizer arriverà nel le aule dei tribunali. Il governo italiano ha dato mandato al l'avvocatura del lo Stato per avviare un'azione legale contro il colosso statunitense. Intanto proseguono i richiami, anche se la campagna vaccinale rischia una battuta d'arresto nel caso in cui la fornitura di fiale subisca ulteriori tagli. Secondo le ultime comunicazioni arrivate da Pfizer, però, dopo un'ulteriore decurtazione la prossima settimana, la consegna del le fiale dovrebbe tornare regolare al l'inizio di febbraio. Ma a preoccupare è la scarsa affidabilità dimostrata dal l'azienda americana. Anche per questo le Regioni hanno appoggiato la decisione di procedere per vie legali contro chi, per assicurarsi un futuro aumento di produzione, ha infranto gli accordi presi. «Il comportamento di Pfizer è francamente inaccettabile» ha evidenziato il presidente del la Regione Emilia-Romagna e del la Conferenza del le Regioni, Stefano Bonaccini, che dopo la riunione di lune& con Regioni, commissario Domenico Arcuri e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, ha sottolineato: «Abbiamo deciso un riequilibrio tra regioni, perché Pfizer ha deciso, unilateralmente a chi toglierne di più e a chi meno».
Proprio le Regioni dove l'epidemia ha colpito di più come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, sono quel le che hanno subito mag giori tagli e nei prossimi dieci giorni sarà fondamentale l'attivazione di un sistema di «prestito» di fiale tra chi ha quasi esaurito le scorte e chi è invece più indietro nel le somministrazioni. La situazione è complessa, anche perché trasferire le dosi da una Regione al l'altra, mantenendo la temperatura di meno 75 gradi centigradinon è cosa facile. Il commissario Arcuri, inviperito per il comportamento tenuto da Pfizer, è al lavoro per superare l'ostacolo, mentre i governatori del la Lega, preoccupati per il ral lentamento, tuonano contro l'esecutivo: «Invece di cercare i voti dei Ciampolil lo in Parlamento, Conte, se ancora è presidente del Consiglio, si assuma la responsabilità di risolvere la questione».
Nella nota, Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Trentino), Chtistian Solinas (Sardegna), Nino Spirli (Calabria) e Luca Zaia (Veneto) hanno ricordato che «le Regioni non sono responsabili dei contratti» e hanno attaccato: «Assistiamo a un indecoroso scaricabarile e intanto noi siamo senza vaccini». Poi la conclusione: «Sono a rischio, ed è gravissimo, anche i richiami, senza i quali la vaccinazione non garantirà la protezione, rendendola inefficace». La speranza è che da febbraio le consegne tornino davvero a regime, ma, soprattutto, che Moderna, di cui la prossima settimana è atteso un nuovo carico, possa presto aumentare le consegne. Infine le speranze sono riposte sul le altre case farmaceutiche a un passo dal l'autorizzazione Ema.