giallo social
Libero di nuovo su Twitter senza limitazioni: siamo tornati ma non sappiamo perché
"Siamo tornati. Spiace". Così Libero annuncia su Twitter di essere tornato a "cinguettare" senza restrizioni dopo la misteriosa (e inquietante) limitazione imposta dal social network per "attività sospette". A raccontare le dodici ore di "libertà vigilia" dell'account (un messaggio avvertiva del "pericolo" e i post non comparivano nelle dashboard degli utenti) è lo stesso quotidiano che in un articolo online avanza delle ipotesi sulla presunta censura, che tra l'altro è arrivata dopo il ban permanente al presidente degli Stati Uniti.
"Twitter ci ha tolto la voce per 12 ore. Quelle 12 ore di silenzio imposte a Donald Trump prima di procedere alla rimozione coatta del presidente degli Usa dal social dei cinguettii. La differenza tra il caso di Libero e quello di The Donald? Le ragioni che hanno portato al silenziamento di quest'ultimo erano chiare - senza entrare nel merito di quanto sia inquietante il fatto che un social censuri il presidente degli Stati Uniti -, mentre i motivi per cui siamo stati costretti a tacere, ancora, non ci sono noti"; si legge nell'articolo.
Il giallo infatti rimane. Libero fa sapere di aver chiesto informazioni al social nwtwork ma di non averne ricevute né durante il blocco, né ora che l'account è tornato online senza limitazioni. Nessuna spiegazione ufficiale: "Siamo semplicemente, e magicamente, tornati a cinguettare", fanno sapere dal quotidiano.
Cosa è successo? Siamo nel campo delle ipotesi. "Di contenuti "scomodi" - insomma, roba che i censori non possono avallare -, sul nostro feed ci pare proprio che non ce ne siano. Stando alle nostre indagini, non siamo stati neppure vittime di un tentativo di accesso illecito al nostro account", si legge nell'articolo. E allora cosa ha fatto scattare la tagliola di Twitter per un giornale, evento senza precedenti o quasi? "Possibile, dunque, che sia scattato una sorta di blocco automatico dopo un ipotetico numero massivo di 'segnalazioni' da parte di chi vorrebbe tapparci la bocca. Insomma, tutto è possibile e ognuna di queste possibilità pone degli interrogativi che, per usare un eufemismo, ci perplimono", scrivono i colleghi del quotidiano. L'imnportante è che Libero sia tornato.