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Coronavirus, la lettera del giovane a Nicola Porro: "A 29 anni rovinato dalle follie del governo"

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La pandemia di coronavirus ha stravolto le vite degli italiani ma soprattutto ha colpito in modo profondo i giovani lavoratori, quelli ancora senza contratto e travolti da una vera e propria "follia normativa". La vita degli under 30? Sbriciolata da lockdown e dpcm. A testimoniarlo è la lettera-sfogo che un giovane di 29 anni ha scritto al giornalista e conduttore tv Nicola Porro:  "Con queste ordinanze, non solo nazionali, ma anche regionali, una situazione assurda sta capitando anche a me ed ecco perché anche io voglio portare una testimonianza di quanto la follia normativa del governo incida sulle nostre vite" spiega il ragazzo a Porro.

"Sono un ragazzo di 29 anni - racconta nella lettera pubblicata dal giornalista sul suo blog - Lavoravo in albergo e, va da sé, non ho più potuto lavorare da febbraio, quando il mio contratto è scaduto ed ovviamente, i miei datori di lavoro in piena tempesta Covid non se la sono sentita di rinnovarmelo. Da quasi un anno, ormai, non ho avuto la possibilità di ricominciare. Ho ricevuto degli “aiutini”, come molti, sì. Ma non sono abbastanza. Ho dovuto mollare la mia casa in affitto e tornare da mamma e papà. Qui al sud particolarmente, ma in tutta Italia, è difficile trovare lavoro. Io ho lavorato per anni all’estero e durante gli ultimi due anni in Italia, ma purtroppo mai nella mia terra, che non mi ha mai offerto grandi prospettive professionali. Non potendo cambiare regione, la ricerca diventa ancora più difficile.

E ancora: "Pensate sia finita qui? Non avete visto nulla - scrive il giovane - Anche la mia vita privata ne risente. La mia colpa è frequentare una ragazza che vive in un’altra Regione. Non la vedo da quasi tre mesi. Abbiamo comprato tantissimi biglietti di treni ed aerei, ma su quei mezzi di trasporto non ci siamo mai saliti, perché una zona rossa o arancione di qua, un dpcm ed una ordinanza regionale di là, non ci è mai stato “concesso” di incontrarci senza violare la legge. Ad oggi, non so se e quando potrò rivedere questa persona. Perché brancoliamo nel buio. Attendiamo l’ennesimo dpcm ormai stanchi e demotivati. Non sappiamo cosa Speranza e company ci riserveranno. Fatto sta, che mentre loro giocano al giochino dei colori, io ho una vita totalmente bloccata sia da un punto di vista professionale, che di vita di privata. Tutto ciò le sembra normale?".

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