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Tuscania si ribella ai rifiuti radioattivi

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Tuscania è stata inserita nell'elenco dei 67 siti idonei ad accogliere i rifiuti radioattivi di tutta Italia. La Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) è stata elaborata dalla Sogin ed approvata dai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, che vede Tuscania tra i siti papabili. Di fronte a questa decisione sono insorti i consiglieri comunali della lista Insieme per Tuscania. La città della Tuscia è stata, infatti, devastata da un terremoto negli anni '70 e ha già subìto danni per le servitù energetiche e la gestione dei rifiuti.

E pensare che sullo stesso argomento ci sarebbero Comuni ben disposti ad accogliere almeno parte dei rifiuti. «Decine di Comuni non vogliono ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, eppure ci sono sindaci che prenderebbero in considerazione il progetto e non sono stati nemmeno consultati. È il caso del Comune di Trino, Provincia di Vercelli, prima sede nucleare d’Italia, che da anni ha un deposito provvisorio: in un fazzoletto di pochi chilometri quadrati sono custodite gran parte delle scorie italiane». Lo dicono il leader della Lega Matteo Salvini e la Responsabile del Dipartimento Ambiente del partito, Vannia Gava. «Un deposito nazionale, definitivo e in completa sicurezza, potrebbe essere una soluzione per gli amministratori locali e per tutto il Paese. Il governo, incapace e arrogante, dovrebbe scusarsi per l’ennesimo pasticcio e apprezzare chi, dall’opposizione, suggerisce ancora una strada ragionevole e costruttiva: Conte apra subito un confronto», concludono dalla Lega.  

  

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